L’esordio degli Aerosmith sarà forse sempre sinonimo di due parole: “Dream On” ancora oggi uno dei brani più conosciuti, richiesti, amati dei bostoniani. “Mama Kin” segue a stretto giro di posta, in seconda posizione, buon esempio del retaggio soul, blues e funk simboleggiato dal sassofono di David Woodford che punteggia testo e musica. Il 1973 vedeva il quintetto già in formazione tipo: Steven Tyler ““ Joe Perry ““ Tom Hamilton ““ Brad Whitford ““ Joey Kramer arruolati in casa Parlophone / Columbia da Clive Davis qualche anno prima.
“Aerosmith” è frutto principalmente della penna di Steven Tyler, autore o co autore di sette degli otto brani e principale architetto con la sua voce giovanile ma già inconfondibile del sound della band insieme alla chitarra di Joe Perry. Beatles, Rolling Stones, Kinks, The Who sono le principali fonti d’ispirazione di questo album fresco cinquantenne in cui compare anche il primo pezzo scritto in coppia dai futuri Toxic Twins: “Movin’ Out” che insieme a “Make It” e “Somebody” forma una sorta di trilogia selvaggia.
D’altronde gli Aerosmith erano soprannominati Bad Boys from Boston e le storie sulle serate trascorse nella casa dove vivevano al 1325 di Commonwealth Avenue prima, durante e dopo le registrazioni di questo disco hanno ormai assunto proporzioni famigerate, controverse e notevoli. Meritano di essere citate anche “One Way Street” con la sua impertinente armonica blues e la cover di Rufus Thomas, “Walkin’ the Dog”, a suo modo già un classico riletto da Mick Jagger e da Roger Daltrey tempo dopo. Non ha venduto molto “Aerosmith” quando è uscito ma il tempo ha reso giustizia a trentasei minuti di primitivo e scapigliato rock.
Aerosmith ““ “Aerosmith”
Data di pubblicazione: 5 gennaio 1973 in Inghilterra, 13 gennaio 1973 in America
Registrato: Intermedia Sound, Boston
Tracce: 8
Lunghezza: 36:01
Etichetta: Parlophone / Columbia
Produttori: Adrian Barber
Tracklist
1. Make It
2. Somebody
3. Dream On
4. One Way Street
5. Mama Kin
6. Write Me A Letter
7. Movin’ Out
8. Walkin’ the Dog (Rufus Thomas)