Non è la prima volta che parliamo della band di Southampton che, ancora una volta, cattura la nostra attenzione.

Due brani che mettono in luce le due facce di una medaglia ricca di pregio un valore. “Undre The Dark Sky” è suggestiva, avvolgente e magnificamente onirica. Un viaggio senza gravità, dolcissimo: un sogno che vorremmo non finisse mai. “Surrender” invece è più incalzante, un dream-pop che guarda quasi al synth-pop, con una ritmica ballabile che ci cattura e il solito prezioso lavoro ai synth che si fanno spaziali. Tutto è ancora onirico e vaporoso, ma rispetto al primo brano citato c’è un mood più fisico, dato appunto dal lavoro ritmico.

Una band che continua a piacerci.

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