Credit: Guido van Nispen from amsterdam, the netherlands, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Lo scorso luglio abbiamo visto le Death Valley Girls a Padova, ma la band californiana è tornata ancora una volta nel vecchio continente e questa volta porta in dote un nuovo LP – il suo quinto – “Islands In The Sky”, uscito proprio ieri per la Suicide Squeeze Records di Seattle.

E’ giusto festeggiare questa nuova release stasera – addirittura i Lobsterbomb, band punk-rock berlinese che apre la serata, per l’occasione portano al gruppo statunitense una torta fatta da loro – e il sold out raggiunto proprio negli ultimi giorni è la dimostrazione del buon lavoro costruito nel corso degli anni da Bonnie Bloomgarden e compagni.

Situato a pochi minuti dalla Ost Bahnhof, la Kantine Am Berghain è un locale di dimensioni medio-piccole, dove parecchie band indie-rock internazionali spesso passano a suonare: come dicevamo la sala è decisamente piena e già dalla performance dei Lobsterbomb il pubblico berlinese fa sentire il suo calore e la sua vicinanza a chi sta sul palco.

Questo è sicuramente uno stimolo in più per le Death Valley Girls che, dopo una lunga e misteriosa malattia che aveva colpito Bonnie nel 2021, sono ripartite determinate, cercando di costruire il passo successivo della loro carriera.

Manca qualche attimo alle nove e dieci, quando le californiane salgono sul palco: ad aprire è la vecchia “Abre Camino”, estratta da “Darkness Rains” del 2018. Nel lungo intro strumentale sono soprattutto le potenti chitarre della Bloomgarden e di Larry Schemel a mettersi in evidenza e a graffiare con Rikki Styxx che non manca di farci assaggiare il suo adrenalinico drumming, mentre le grida della frontwoman e gli assalti tribali ci trasportano su pesanti territori psych-garage.

L’energia, i ritmi veloci e un tocco di follia rock si trovano anche nella successiva “Street Justice”, ma è con “Death Valley Boogie”, presa da “Glow In The Dark” (2016), che il tono si fa sempre più incalzante e le urla sempre più intense, pur lasciando spazio anche a pesanti riff di chitarra.

Il primo assaggio da “Islands In The Sky” della serata non puo’ che essere il primo singolo “We Are The Odds”, che porta le Death Valley Girls verso territori decisamente più pop, grazie anche a un ritornello molto catchy e melodico, pur strizzando sempre l’occhio a un mondo psichedelico e rock.

L’organo di Bonnie aggiunge un tocco sinistro all’atmosfera della nuova “Magic Powers”, cantata dalla bassista: sempre energico e pieno di riff, cortesia di Schemel, il brano vola verso territori psych piuttosto gentili e non manca nemmeno qualche gradita armonia.

“I’m A Man Too” regala adrenalina e gradevolissimi cori dal profumo pop, che fanno ballare i numerosi presenti, mentre le sei corde e il basso continuano a ruggire.

Ovviamente nella setlist è presente anche “Disaster (Is What We’re After)”, la famosa canzone che vede Iggy Pop protagonista del suo video: inarrestabile e piena di gradevoli melodie, porta tantissima energia positiva insieme al suo tocco psichedelico e ai sempre adrenalinici riff chitarristici.

Ancora toni pesanti e lunghe jam chiudono il mainset con la solida “Electric High”, ma c’è poi tempo anche per un paio di pezzi di encore con la vecchia “Seis Seis Seis” che ci porta verso la fine regalandoci gli ultimi sprazzi di ipnotizzante energia di questa serata.

Usciamo dal locale verso il freddo e la neve non prima però di aver preso una copia del nuovo disco: in questa oretta intanto le Death Valley Girls, mentre ci hanno fatto assaggiare per la prima volta anche alcuni pezzi del nuovo disco dal vivo, hanno dimostrato ancora una volta il loro valore e la loro solidità tra nostalgia psichedelica e riff garage-rock old school.