Passa anche da Milano il mini tour di Billy Nomates nel nostro paese, dopo la data al Covo di Bologna: Tor Maries, questo è il vero nome all’anagrafe, arriva da Bristol per presentare il disco nuovo “Cacti“, il terzo della saga, dopo l’omonimo esordio del 2020 e l’apprezzato EP “Emergency Telephone” del 2021.
Insieme in cabina di regia per il primo lavoro in carriera, Geoff Barrow, produttore dei Portishead quanto vero talent scout, ed è con gli irriverenti Sleaford Mods che instaura un rapporto di stima reciproca, che porta al featuring in “Mork n Mindy” brano presente in “Spare Ribs” e nella stessa “Supermarket Sweep” proprio dal debutto di Billy, e con gli stessi Mods condivide anche una sorta di approccio alla musica fatto di spontaneità, mescolando sapientemente influenze hip hop con un’attitudine post punk, riuscendo, quindi, a ritagliarsi una finestra di considerazione dalla critica di settore, ma anche da un crescente pubblico, sebbene stiamo ancora parlando di numeri contenuti, si percepisce quella sana quanto promettente attenzione.
Stasera, in linea con la capienza di Bologna, è stato allestito il palco piccolo del circolo di Segrate.
Billy, che ha, come detto sopra, quest’approccio molto vicino alla scena rap, una sorta di artista che potrebbe fare da raccordo tra le basi sintetiche e la musica suonata, si presenta in solitaria, che, per certi puristi, potrebbe essere un peccato veniale, in realtà non è così, e se a questa configurazione spesso caldeggiata che viene appunto dalla cultura hip hop, aggiungiamo una presenza scenica strabiliante, fatta di eleganza e sfrontatezza, carisma e pura adrenalina, il gioco è bello che fatto.
Sale in cattedra alle 21,30 spaccate e dopo l’iniziale “Fawner” in un efficace e rarefatto chitarra e voce, la nostra tiene il palco per un’ora filata, senza pause, con un brano attaccato all’altro, ballando a piedi nudi e cantando divinamente, dimostrando anche una certa forma atletica in modalità agonismo, facendo, quindi, tranquillamente dimenticare al pubblico l’ipotetica assenza di una backing band. E’ stato talmente ricco l’imprinting audio visivo che probabilmente non c’era bisogno di altro.
I 70 presenti possono certificare, senza ombra di dubbio, di aver assistito ad una performance di quelle non ordinarie.
Se a tutto questo si aggiunge che le canzoni ci sono già e sono anche il motivo di questo inizio di carriera, si può asserire ulteriormente di essere di fronte ad una next big thing.
Dicevo le canzoni sono pop song scritte e prodotte come si deve e spiccano già dei cavalli di battaglia, tanto per citarne alcuni, la title track “Cacti” dall’ultimo lavoro è un gran sentire o “Balance is gone” per esempio, l’incalzante “No” dall’omonimo esordio è una piccola rasoiata, “Happy Elite” o la stessa “Spite” a chiudere il concerto, ma tutta la scaletta è di livello.
Poco altro da aggiungere, se non che in tanti siano pronti a scommettere su di lei.