Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto

BOYGENIUS – “the record”
[Interscope ]

Il trio meraviglia del cantautorato stelle e strisce pubblica il suo atteso disco d’esordio a quasi quattro anni e mezzo di distanza dal primo EP. Il loro LP è stato registrato ai Shangri-La Studios di Malibu – gli studi di proprietà di Rick Rubin – e prodotto dalle stesse Boygenius.

A CERTAIN RATIO – “1982”
[Mute]

Il ritorno della storica band post-punk di Flixton, Lancashire, è multidimensionale. Le note stampa dicono che si spinge in tutte le direzioni, che si tratti di afrobeat bruciante, di breakdown jazz fusi nella mente o di umorali esperimenti elettronici. Registrato dalla formazione principale degli ACR, composta da Jez Kerr, Martin Moscrop e Donald Johnson, insieme a Tony Quigley, Matthew Steele ed Ellen Beth Abdi, mostra il piacere della band di trovarsi insieme in studio.

DMA’s – “How Many Dreams?”
[I OH YOU]

“How Many Dreams?”, nuovo disco dei DMA’s, è stato registrato a Londra con Stuart Price (Dua Lipa, The Killers, Pet Shop Boys) e Rich Costey (Sigur Ros, Muse, Foster the People), e completato nella ‘loro’ Sydney con Konstantin Kersting (Mallrat, The Jungle Giants).

THE NEW PORNOGRAPHERS – “Continue as a Guest”
[Merge]

A.C. Newman, leader della band canadese nella quale in passato hanno militato anche Neko Case e Dan “Destroyer” Bejar, ha iniziato a lavorare al nuovo disco a casa sua, a Woodstock, New York, dopo il lungo break preso in seguito alla fine del tour dell’ultimo album “In The Morse Code Of Brake Lights”. Le dieci tracce di “Continue as a Guest” sono state prodotte da A.C. stesso e registrate con la collaborazione di Neko Case, Kathryn Calder, John Collins, Todd Fancey e Joe Seiders, oltre ai contributi di Zach Djanikian al sassofono, del vecchio amico Dan Bejar e Sadie Dupuis degli Speedy Ortiz.

DEERHOOF – “Miracle-Level”
[Joyful Noise Recordings]

L’album, il 19° in studio per la band di San Francisco, è stato registrato, prodotto e mixato da Mike Bridavski ai No Fun Studios di Winnipeg, Manitopa (il loro primo a essere interamente fatto in studio) ed è totalmente cantanto in giapponese, lingua madre della bassista e cantante Satomi Matsuzaki.

ALTIN GUN – “A?k
[Glitterbeat Records / ATO Records]

Con “A?k” la band olandese, particolarmente amata dalle nostre parti (diversi sold-out lungo il loro ultimo tour italiano), rielabora una serie di brani standard folk turchi, gettando nuova luce sulle vecchie canzoni.

THE HOLD STEADY – “The Price of Progress”
[Positive Jam / Thirty Tigers]

A distanza di due anni dall’uscita del loro ottavo LP, “Open Door Policy“, tornano gli Hold Steady.
La press-release dice del disco: “”The Price Of Progress” arriva nel momento in cui gli Hold Steady celebrano il 20 ° anniversario della loro fondazione, portando nuove idee, suoni e strutture a un canone ancora in evoluzione di nove album in studio, iniziato con “Almost Killed Me” del 2004. L’album è stato prodotto dal collaboratore di lunga data Josh Kaufman al The Clubhouse di Rhinebeck, NY e mixato da D. James Goodwin. “The Price Of Progress” è il loro disco più ampio dal punto di vista sonoro, pur rimanendo inconfondibilmente The Hold Steady e mostrando storie di rock ‘n’ roll narrativo di persone comuni che lottano e sopravvivono in un mondo moderno.

JAMES HOLDEN – “Imagine This Is a High Dimensional Space of All Possibilities”
[Border Community Recordings]

Il nuovo disco di James Holden cerca di catturare le sensazioni dei primi giorni della musica dance, quando i confini dei generi distinti come li conosciamo ora dovevano ancora cristallizzarsi:

Volevo che questo fosse il mio disco più aperto, non cinico, ingenuo, non sorvegliato, il disco che il me adolescente voleva fare. Tenevo in equilibrio la mia radiosveglia su un armadio per captare i deboli segnali FM pirata della città più vicina, sognando come sarebbero stati i rave quando avrei potuto finalmente fuggire e diventare un viaggiatore New Age”.

MOLINA, TALBOT, LOFGREN & YOUNG – “Molina, Talbot, Lofgren & Young”
[Reprise]

Neil Young e i componenti della sua storica backing band Crazy Horse lanciano un nuovo progetto musicale.
La neonata band, dal nome Molina, Talbot, Lofgren & Young propone 10 dieci tracce scritte da tutti i componenti del gruppo: Ralph Molina (bassista), Billy Talbot (batterista), Nils Lofgren (chitarrista) e ovviamente Neil Young.

LIES – “Lies”
[Polyvinyl]

I cugini Kinsella (Mike e Nate già insieme negli American Football) rilasciano l’atteso debutto del loro nuovo progetto LIES.

THE ZOMBIES – “Different Game”
[42 Records]

L’iconica band psych anni ’60 pubblica oggi il seguito, a lungo bloccato per la pandemia, di “Still Got That Hunger” rilasciato nel 2015. Della formazione originaria resistono ancora il tastierista Rod Argent e il cantnte Colin Blunstone.

TYLER, THE CREATOR – “CALL ME IF YOU GET LOST: The Estate Sale”
[Columbia]

Tyler, The Creator racconta così questa nuova pubblicazione che in pochi si aspettavano:

“Call me if you get lost” è il primo album in cui ho raccolto brani che non hanno mai avuto un ‘final cut’. Amo alcune di queste canzoni e sapevo che prima o poi avrebbero visto la luce…così ho deciso di pubblicarle.

MURRAY A. LIGHTBURN – “Once Upon a Time in Montreal”
[Dangerbird Records]

Il terzo lavoro in studio dell’artista esce il 31 marzo su etichetta Dangerbird Records ed è tra le sue opere più auto-biografiche: “Once Upon A Time In Montreal” è infatti ispirato alla morte del padre, un musicista jazz, sassofonista che ha condiviso sessioni anche con Coltrane, nativo del Belize e trasferitosi in Canada dopo un passaggio a New York

ALBERTA CROSS – “Sinking Ships”
[Dark Matter]

Settimo album in studio per la band anglo-svedse. Dentro “Sinking Ships” ci trovi anche una cover di Sharon Van Etten (“Every Time The Sun Comes Up”.)

STEVE GUNN AND DAVID MOORE – “Let the Moon Be a Planet”
[RVNG Intl.]

“Let the Moon Be a Planet” è il primo volume di una serie di collaborazioni ‘patrocinate’ dall’etichetta RVNG Intl. Qui troviamo il cantante e chitarrista Steve Gunn insieme al pianista e compositore David Moore dei Bing & Ruth.

MATT ELLIOTT – “The End Of Days”
[Ici D’Ailleurs]

Cosa resta quando sei senza parole? Cos’è rimasto? La morte, forse, ma anche la vita… Cosa resta? Una forma di soggezione che offusca? Un entusiasmo che si inaridisce? Una curiosità che non ha più senso? Una ricerca che non trova più la sua strada? Questi interrogativi, ma tanto altro, nel nuovo disco dell’ex Third Eye Foundation che torna oggi a quasi 3 anni di distanza dall’ultimo, bellissimo, “Farewell To All We Know”.

PACKS – “Crispy, Crunchy, Nothing”
[Fire Talk Records]

…il suono dell’indie rock classico espresso da una nuova voce promettente… antenne dritte per il debut album della giovane canadese Madeline Link.

B. Cool-Aid – “Leather Blvd.”
[Lex Records]

Jazz, soul e hip-hop nel nuovo disco del progetto collaborativo formato da Pink Siifu and Ahwlee.

EDDIE CACHON – “Sundown”
[Stones Thrown]

La mitica etichetta losangelina ci consegna la “low-key R&B legend” alle prese con dodici nuove canzoni in collaborazione con John Carroll Kirby.