Di Sara Cervellin

Ero titubante e nonostante non li abbia mai visti dal vivo, per i FASK un concerto a teatro, con un pubblico rigorosamente seduto, è insolito ma devo dire che ho molto apprezzato. Il gruppo arriva già rodato al Gran Teatro Geox di Padova, dopo un pugno di date in cui tutti i meccanismi di questo tour “particolare” si sono affinati alla perfezione.

Un viaggio in 4 atti in cui la band accompagnata da una vera orchestra da camera, vuole raccontarci la sua storia, il suo percorso di crescita nel quale, personalmente, è stato molto facile immedesimarmi. Ecco, forse il senso della serata è stato questo: più che un contesto fatto di canzoni “singole”, capace di infiammare il pubblico con la forza del lato rock, questa volta i FASK hanno realizzato un vero e proprio viaggio, una specie di “concept live”, se mi passate il termine.

Amicizia e legami, viaggi, il buio della mente e infine l’amore. Questi i quattro atti, in ognuno dei quali i ragazzi hanno collocato 4/5 dei loro brani che più li descrivono e che bene si adattavano al tema che dovevano rappresentare. Parlavo sopra dell’aspetto rock, che si è dovuto interfacciare con la presenza di un ensemble orchestrale di ben sei elementi. Può un orchestra da camera andare a braccetto con il lato più viscerale e intenso di una band che, sempre, ha trasformato i propri live in momenti di vero e proprio furore agonistico? La risposta è si. Dove non arriva l’elettricità, dove non arriva il sudore e il battito prepotente ecco che emerge l’eleganza, la “sinfonia”, l’aspetto melodico che si dilata e viene valorizzato. Insomma, tutto funziona a dovere e in grande equilibrio. Una scommessa che la band vince e dobbiamo riconoscere che non è stato fatto per nulla un passo più lungo della gamba.

Un concerto che, alla fine, risulta essere coinvolgente, divertente, delicato e appassionato, che ha letteralmente coinvolto e stregato i presenti e, saggiamente, si chiude con “Forse non è la felicità” (il mio brano preferito) dove nessuno riesce a stare seduto, corriamo sotto al palco per cantare a squarciagola con loro, i Fast Animals and Slow Kids, i perugini che, stasera, hanno conquistato Padova.