Ad agosto 2021 i Wednesday avevano pubblicato il loro terzo LP, “Twin Plagues”, mentre a marzo dello scorso anno è uscito un album di cover, “Mowing The Leaves Instead Of Pilin’ Em Up”, ma ora arriva anche questo nuovo full-length, il loro primo per la prestigiosa Dead Oceans, con cui hanno firmato da poco un contratto.
Nati nel 2017 a Asheville, North Carolina come il progetto della frontwoman Karly Hartzman, i Wednesday si sono poi trasformati nel corso degli anni in una band vera e propria: registrato ai Drop Of Sun Studios proprio a Asheville, il nuovo disco è stato prodotto e mixato da Alex Farrar e poi masterizzato da Huntley Miller.
“Hot Grass Smell”, della lunghezza di poco più di un minuto e mezzo, apre l’album facendoci fare un tuffo in un mondo alt-rock davvero rumoroso con riff di chitarra di rara potenza ed energia.
Nemmeno il tempo per ambientarci e si passa già alla canzone successiva, il lunghissimo singolo “Bull Believer” (qui l’orologio arriva agli otto minuti e mezzo): ambizioso e sperimentale, il brano gioca con un continuo cambio di tonalità tra loud e quiet, in cui troviamo scintille shoegaze, violenza strumentale che tende verso il metal, ma anche attimi di purezza, di gentile melodia e di riflessione, fino alle incredibili grida finali della Hartzman supportate da una strumentazione ancora più pesante e intensa.
Non sono solo questi, però, i Wednesday: la formazione indie-rock del North Carolina, infatti, ci presenta un’altra faccia ancora con “Formula One”, dove le voci di Karly e del chitarrista Jake Lenderman armonizzano perfettamente, mentre Xandy Chelmis con la sua lap-steel costruisce ampi e luminosi panorami sonori country-folk dalla rara delicatezza, supportati dal drumming gentile e rilassato di Alan Miller.
Molto bello anche l’indie-rock di “Quarry”, che cambia spesso umore, passando senza alcuna difficoltà da intensi spunti chitarristici shoegaze a momenti più riflessivi e vicini a territori folk, mentre l’aspetto melodico non viene mai a mancare.
In “TV In The Gas Pump”, che chiude questo quarto LP della band statunitense, c’è un bilanciamento perfetto tra le continue distorsioni delle chitarre e la dolcezza della voce della Hartzman: il risultato è decisamente gradevole, così come lo sono le sue delicate melodie.
Un album variegato, intenso e solido, che ci mostra un gruppo in continua crescita e senza paura di provare nuove strade sonore: il futuro non puo’ che sorridere alla formazione indie-rock della North Carolina.