Torna Lucio Corsi con questo suo terzo album , “La Gente che Sogna”. 

Credit: Press

Si veleggia sognanti tra cantautorato e glam-pop, con numi tutelari i soliti Marc Bolan e David Bowie più glitterati (ma anche gli italiani Renato Zero e Alberto Fortis, provare per credere “La Bocca della Verità” o “Magia Nera”).

Il giovane toscano sogna pianeti lontani (“Radio Mayday”, “Astronave Giradisco”), tempi andati – anche non suoi – e favole bambinesche (“Orme”), con il consueto gusto cantautorale da chansonnier d’antan ed incursioni nelle galassie del pop-rock fatto di lustrini, androgino e colorato.

Polvere sugli scaffali per i ricordi, polvere di stelle per arricchire di segno, polvere da sparo per i giochi pirotecnici: è quello che serve al buon Lucio per confezionare un album che sa essere intimo quanto frizzante. 

Promosso, ancora una volta.