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copertina di Nicolò Fazio

Catanese, classe 1997, Emanuele Tucci arriva all’EP d’esordio dopo due singoli pubblicati con i Birth By Dream. Sintetizzatori, basso, batteria, ritmi ipnotici e atmosfera ricca di tensione figlia di ascolti variegati come Baxter Dury, Glare, Jonathan Bree, DIIV e Jack White caratterizzano quattro brani che vedono la partecipazione di Mario Lo Faro, chitarrista dei Clustersun e Ivano Pulvirenti.

L’energia di “Call Me” ha una grinta quasi metal, approccio senza compromessi con drumming tribale e cadenzato. Sussurri penetranti quelli di “Oblio” mentre “Sick Of Everything” punta sul suono pieno, trascinante del basso, su sintetizzatori pulsanti e un finale esplosivo, torbido e inquietante almeno quanto il post punk di “Out Of Sight” con la chitarra in primo piano e gli immancabili synth.

Non c’è quiete nella caverna di Tucci – ogni riferimento a Platone non è certo casuale – ma molta rabbia e passione. Quattro brani appena dicevamo ma ricchi di spunti, con una cifra stilistica già ben chiara e definita tra muri di suono, echi shoegaze e melodie taglienti che rendono “My Cave” una gradita sorpresa.

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