Giacomo Giunchedi continua il suo raffinato approccio al mondo dell’elettronica e due anni dopo “Both Sides Of The Sky” si affida a Trovarobato – etichetta di Iosonouncane e C+C Maxigross – per la pubblicazione di due opere gemelle, in uscita a pochi mesi di distanza una dall’altra, scelta dettata dall’esigenza di mantenere alta l’attenzione dell’ascoltatore.
Il primo capitolo è “IVXVI”, accompagnato da un tour con la partecipazione in alcune date di Paolo Raineri (Ottone Pesante, Junkfood) otto brani che confermano la voglia di allontanarsi dal già sentito, pur continuando a esplorare il rapporto tra suoni analogici e digitali in una fusione di ritmi fluidi e armonici.
Jazz, campionamenti e IDM restano le principali fonti d’ispirazione, rilette in chiave sperimentale con ampio uso di distorsione, time-stretching e detuning, fin dalle prime note di “Pearl” costruita attorno a un sample di chitarra tratto da “Harvest Time” di Pharoah Sanders. Sintetizzatori, chitarre, ritmo in continuo crescendo con momenti più riflessivi accompagnano in un mondo pieno di sorprese.
“Aerials” colpisce per l’uso non convenzionale della voce in sottofondo – è quella di Suzanne Vega, tratta da un’intervista – completamente integrata in un sound trascinante e volitivo, che nel finale si apre ad echi shoegaze e quasi ambient, creando un’atmosfera rarefatta ma sempre pronta a esplodere come effettivamente succede nei sette minuti di “Faint”.
“Hashimoto” di minuti ne conta ben quindici ed è praticamente una suite a se stante, ben arrangiata e complessa, che dimostra l’abilità di Sacrobosco nel mescolare anime e sensazioni, movimento, adrenalina e quiete in un primo capitolo all’insegna di una solida creatività.