Non servono le info diffuse dalle cartelle stampa per ricordare come Nino Colaianni sia stato una figura ragguardevole nel panorama rock della penisola, in qualità di membro fondatore dei That’s All Folks!, nominativo che vi invito a recuperare.
E’ un piacere ritrovarlo nei Crampo Eighteen, che si narra fosse nato come progetto solista ma, giunto al secondo lavoro, si è ormai definito come un vero e proprio gruppo di 4 elementi.
Il primo amor non si scorda mai, tant’è che le influenze stoner e psycho ricorrono anche in questo progetto, che trasuda spiritualità fin dal titolo e dal pregevole artwork dell’album.
Da sottolineare come i costanti riferimenti a sonorità blues e americana affrancano il lavoro da una mera riproposizione della prima ondata stoner del precedente decennio che fu.
Pregevoli anche le spezie di Paisley Underground (riannodate i fili della memoria con Thin White Rope, Dream Syndicate, Rain Parade tra gli altri…) che tingono, con altro approccio psichedelico, l’abituale influenza desertica.
Il risultato finale conferma le premesse del precedente “Mojo Bag”, crudi e selvaggi ma immersi in un affascinante misticismo.
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