Ex chitarrista di alternative rock, un giorno Martin Hesta si è trasferito sull’Appennino ligure e ha scoperto di funzionare bene anche come cantautore. Lo dimostra il suo nuovo singolo, “Macerie e grattacieli”, uscito pochi giorni fa, un mix tra it-pop, brit folk e un po’ di pop d’autore; pur nell’ingenuità dell’esordio, il timbro rivela una personalità che conquista. E insomma, potevamo esimerci dal fargli qualche domanda? O meglio, poteva il sottoscritto – che per certe cose emergenti, sopratutto quando sono esordi, ha un debole pericoloso – non sottoporre Martin ad una delle nostre simposiali interviste? Ovviamente, no.
Quindi, gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Ciao, raccontaci chi è Martin Hesta?
Martin Hesta è un chitarrista che ha scoperto l’uso della voce, ho sempre composto musiche ma non mi ero mai approcciato al mondo della scrittura e delle melodie vocali. Ho trovato un mondo stimolante e quando riesco a tirare fuori qualcosa di interessante per le mie orecchie mi da parecchia soddisfazione. Allora ho deciso di buttarmi a farlo.
Vivi in cascina ma parli di grattacieli: come nasce questa apparente contraddizione?
Ho questi due lati dentro di me, sono cresciuto in città e sicuramente apprezzavo alcuni suoi lati, ma se devo dirti la verità più il tempo passava e più accusavo la quotidianità della metropoli, la qualità dell’aria e la densità di popolazione. Credo che Milano, la mia città, sia un bel posto dove “tornare”, per vedersi un concerto o fare serata con amici. Per il resto sicuramente vivo meglio in campagna dove il tempo scorre più lentamente.
Hai iniziato come chitarrista rock ma sei approdato a toni molto più moderati: spiegaci questa “conversione”.
Dopo anni in band “rumorose” sentivo la necessità di approcciarmi un po’ a delle sonorità più acustiche, ho sempre apprezzato il mondo dei cantautori che nei miei ascolti non mancavano mai, e in fondo ho sempre avuto il desiderio di provare a farlo anche io.
Chi sono gli artisti italiani che senti più “vicini” a livello di composizione?
Domanda difficile. Probabilmente ti direi FASK e Gazzelle.
Pensi di procedere a singoli oppure ti butterai su un lp?
Sicuramente procederò a singoli. Proposte irrinunciabili a parte, credo che al momento per uno sconosciuto come me il singolo sia il giusto mezzo per cercare di fare conoscere la mia musica là fuori, è un progetto più snello da portare a termine e uno dopo l’altro ti permette nella totalità di avere una durata promozionale maggiore. Per i prossimi 12 mesi almeno, il metodo sarà questo. Poi si vedrà. Sicuramente procederò a singoli. Proposte irrinunciabili a parte, credo che al momento per uno sconosciuto come me il singolo sia il giusto mezzo per cercare di fare conoscere la mia musica là fuori, è un progetto più snello da portare a termine e uno dopo l’altro ti permette nella totalità di avere una durata promozionale maggiore. Per i prossimi 12 mesi almeno, il metodo sarà questo. Poi si vedrà.