I Six Impossible Things, diventano quartetto e il primo brano che segna questo passaggio a “full band”, si chiama “Twenty Something”, ottimo assaggio dal prossimo EP, “The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living”, che vedrà la luce nel 2023.
Ricordavo con piacere l’ EP “Sometimes You Fall Asleep In Front Of Me”, delicato e minimale, costruito su un dream-pop suggestivo benchè costruito da pochi ma rilevanti elementi. Piano, voce e chitarra erano sapientemente dosati senza esagerare, un equilibrio studiato molto bene. Ora ecco “Twenty Something” che ha sicuramente un suono più pieno e una ritmica più decisa, eppure non perde nulla in fatto di fascino oscuro. La band trova un ritornello magnifico, che diventa raggio di sole vitale su un sentiero volutamente nebbioso, che ci ipnotizza. Non si snaturano i ragazzi, anzi, approfondiscono il suono, senza perdere la loro anima che resta magicamente legata a dettami dream-pop, sebbene la fisicità aumenti e compaia una chitarra che guarda quasi all’America più emo che all’Inghilterra onirica.
Il brano è stato scritto e composto da Lorenzo Di Girolamo, chitarrista e una delle due voci del gruppo, che ne ha parlato così:
il mese prossimo entrerò ufficialmente nei trenta, per cui ho deciso di pubblicare una canzone che parlasse dei miei vent’anni. È un tributo agli ultimi dieci anni della mia vita, perché ho pensato ‘quando se non ora?’ È l’unica canzone del prossimo EP a essere stata scritta prima della pandemia, e anche l’unica canzone scritta interamente da me, quindi rispetto al resto del disco suona un pochino diversa… strana scelta per un singolo, me ne rendo conto. Il testo è intriso di nostalgia e il ritornello poggia su chitarre di stampo emo, a differenza dell’approccio più oscuro ai testi e alle melodie che caratterizza il resto dei brani.
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