Parte bene l’avventura shoegaze degli australiani Futureheaven, che mettono sul piatto un primo EP di 3 brani in cui pagano un favoloso tributo ai tempi d’oro degli anni ’90, con un gusto avvolgente e raffinatissimo che ci rimanda tanto alle magie intessute da Neil Halstead quanto alla sonicità di Dio Kevin Shields.
Convincenti quando i ritmi sono sostenuti ma anche quando tutto si fa più slabbrato e avvolgente, i Futureheaven dimostrano un buon equilibrio tra l’epico e l’onirico, lavorando bene sulle chitarre, le voce e le melodie, sopratutto nel primo brano “asuka”, che ha quasi un anima indie-rock. “tides” è ancora bella pimpante e la batteria picchi con gusto mentre il mood ci riporta ai MBV. Con “Coldgaze” l’atmosfera è morbida e più sognante, senza perdere però nella potenza del suono.
Bene così ragazzi, ne vogliamo ancora! Presto se possibile.
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