Credit: Emanuela Tortelli

Nello storico seminterrato milanese del Rock’n’Roll, gremito da un pubblico di oltre un centinaio di persone particolarmente coinvolte, in una rovente serata di fine giugno, si sono esibiti per la prima volta in Italia i Sir Chloe, giovane band indie rock statunitense originaria del Vermont, guidata dalla splendida voce e chitarra di Dana Foote.

Con all’attivo il folgorante album “I Am The Dog”, pubblicato nel maggio di quest’anno da Atlantic Records e preceduto dall’EP d’esordio del 2020 “Party Favors”, entrambi acclamati della stampa internazionale, opening act tra gli altri per Pixies e Alt-J, la band ha presentato in gran parte i brani del nuovo disco e le premesse per una rapida ascesa a status di cult band ci sono tutte.

Il set incorniciato da un’intensa luce al neon rosa si apre alle 22 con “Should I” che coincide con la prima traccia del disco e prosegue direttamente sulle note accattivanti di “Salivate” su cui riecheggia il coro del pubblico entusiasta come se qualsiasi persona presente in sala attendesse esattamente quel preciso momento.

Si passa poi a “Center” con cui Dana, accompagnata dalla band composta da cinque elementi inclusa lei, che vede tra gli altri il fratello maggiore Palmer alla batteria, ci conduce nel suo mondo come una poetessa irrequieta che sembra essere uscita da un dipinto degli anni Venti del secolo scorso, incantando con il suo stile enigmatico e lo sguardo fiero ed intenso.

Make me behave like an animal

ci ripete poi Dana, ed e’ un inferno fatto di delizie il suo, elaborato sul contrasto di note chiaroscure e sul fil rouge della costante ricerca di un motivo per cui non riposare.

I suoni dei Sir Chloe riportano alla mente gli ingredienti dei migliori anni ’90, fuzzy tones e riff di basso con strofe killer che restano subito impresse, alcune sonorità potrebbero suonare affini a My Bloody Valentine, Giant Drag, Pj Harvey, ma la loro ricetta é comunque originale, un mix di brani grintosi ben costruiti fatti di linee melodiche tracciate in modo netto e testi che pongono interrogativi, resi in maniera ottimale anche dal vivo, con qualche margine di miglioramento.

Il concerto entra nel clou sulle note di “Hooves” dove nelle chitarre si sente riecheggiare l’eco dei Garbage e successivamente la band esegue la magnetica “Obsession” la cui melodia permette di apprezzare meglio la dinamicità vocale della cantante.

Muovendosi sul palco come un’androgina femme fatale, verso la fine del concerto Dana intona “Michelle”, uno dei brani iconici della band e trasforma di nuovo la sala in un unico coro, con la grande consapevolezza di chi, nonostante la giovane età, abbia giá individuato un modo estremamente personale e maturo per esprimersi.

Diciassette brani per un’ora e dieci minuti di set, che si conclude con il pubblico che urla alla band di tornare sul palco, che accoglie senza indugio la richiesta ed esegue altri due brani chiudendo con “Too Close” in cui Dana si eleva tra una folla letteralmente estasiata dalla sua performance.

Ringraziando i presenti per la calda partecipazione, i Sir Chloe si congedano dall’intimo palco del Rock’n’ Roll lasciando l’impressione che avranno molto altro da dire.

Si trattava della data pre conclusiva del tour Europeo e di ritorno in patria li attende ora un lungo tour tra Stati Uniti e Canada.

Brand new obsession, I’ll add it to my collection

merci e arrivederci Sir Chloe.