A fine febbraio, via Dead Oceans, gli Shame hanno pubblicato il loro terzo LP, “Food For Worms“, e, dopo la data milanese di marzo, ora la band londinese torna in Italia a presentarlo.
I giovanissimi inglesi, che abbiamo visto nell’estate del 2021 al TOdays Festival di Torino, hanno guadagnato un ottima fama per i loro live incendiari e l’attesa per il concerto di stasera a Modena è davvero tanta.
Siamo all’interno dei Giardini Ducali nel centro della città emiliana che ospita la prima serata dell’Arti Vive Festival, che da domani si trasferirà nella consueta location di Soliera: il parco è davvero enorme, ma la risposta per questo show è molto buona con presenze di persone di ogni età.
Charlie Steen e compagni si presentano sul palco della venue modenese quando l’orologio segna le nove e tre quarti per la gioia incredibile del pubblico emiliano: ad aprire la serata ci pensa “Fingers Of Steel”, opening-track anche della loro fatica più recente. Subito gli Shame scaldano i presenti con i loro potenti ed esaltanti riff punk, pur molto melodici, mentre Steen dimostra subito la sua notevole personalità.
La situazione si fa subito più heavy con la successiva “Alibis”, decisamente più aggressiva, cupa ed energica rispetto alla canzone che l’ha preceduta: ed è ancora una volta il frontman il vero protagonista, decidendo di tuffarsi in mezzo al pubblico emiliano per fare un giro sopra le loro teste.
Poco più avanti ecco il recente singolo “Six-Pack” ed è un vero e proprio delirio: nonostante ci siano buone sensazione melodiche, la velocità è molto più elevata rispetto alla sua versione presente sul disco, mentre le chitarre sono incredibilmente scatenate: Charlie, dopo essersi tolto la camicia, approfitta dell’occasione e va a farsi un altro giro in mezzo alla folla per la gioia dei presenti.
La sezione ritmica aggiunge ulteriore potenza nel vecchio “Tasteless”, in cui Steen grida la sua rabbia dentro il microfono nella più totale follia.
Le chitarre di “6/1″ sembrano sirene e sono supportate da un drumming molto intenso e fitto, costruendo scenari cupi in cui Charlie puo’ sputare fuori i suoi vocals con assoluta violenza.
Dopo tutta questa intensità arriva finalmente un momento di apparente tranquillità con “Adderall”, un relax melodico e riflessivo per le nostre orecchie, ma anche una naturale necessità di rallentare, seppur per qualche breve momento, per il gruppo londinese.
Subito dopo ecco “Orchid”, che Steen definisce “una love song”, anch’essa rilassata e meditativa; l’energia torna però subito con il vecchio e immancabile singolo “One Rizla”, melodico al punto giusto, ma altrettanto rumoroso e intenso.
E’ un altro estratto dal loro debutto “Songs Of Praise“, “Gold Hole”, a chiudere il set con Steen che invita il pubblico a ballare: in effetti la sua dose di adrenalina è davvero irresistible e il pubblico modenese risponde nei migliore dei modi.
Un’ora e un quarto di pura ed esaltante energia punk: gli Shame non hanno deluso le attese e la loro esuberanza inarrestabile ha regalato ai numerosi presenti una serata davvero vibrante e divertente.