Dopo quasi quattro anni dal precedente, “Suck On Light“, i Boy & Bear sono tornati a fine maggio con un omonimo quinto LP, realizzato da Community Music.

Credit: Maclay Heriot

Prodotto dalla stessa band di Sydney, il disco è stato registrato ai Golden Retriever Studios di Marrickville, mentre Craig Silvey (Florence + the Machine, Arcade Fire, The National) si è occupato del mixing a Londra.

La band, attraverso le parole del bassista Dave Symes, si è detta molto entusiasta di ritornare in studio insieme, per lavorare in maniera collaborativa e poter esplorare la musica che si erano scambiati sotto varie forme durante i lockdown.

Subito con l’iniziale “Strange World” i Boy & Bear mostrano un nuovo volto, usando inizialmente i synth, prima di aggiungere chitarre e batteria, creando un piacevole mondo indie-pop dalle gradevoli melodie.

Nella successiva “State Of Flight”, principale singolo del disco, il cantante Dave Hosking sfrutta le estensioni della sua voce nel modo migliore, mentre le percussioni aumentano il groove del pezzo.

“Magnus”, invece, pare un perfetto compagno per un lungo viaggio grazie alle sue sensazioni rilassate, ma allo stesso tempo al suo buon ritmo e ai suoi spunti eleganti, tra cui un prezioso sax verso la fine del pezzo.

In “Crossfire” gli australiani dimostrano la loro abilità in unire elementi elettronici con strumenti più classici come chitarra e violini, che regalano una certa raffinatezza a questo brano caratterizzato anche dai vocals passionali ed emotivi di Hosking.

La Lunghissima “The Wheel” (oltre sei minuti) chiude il disco con frequenti cambi di tonalità e di ritmo, utilizzando numerosi strumenti tra cui archi e piano e lasciando una sensazione davvero positiva, nonostante parli di un argomento forte come le malattie mentali.

Un lavoro molto interessante questo omonimo quinto LP dei Boy & Bear che li ha portati a esplorare nuovi terreni sonori, senza abbandonare completamente le loro origini folk: il risultato è più che buono.