Il Punk è stata la corrente più rivoluzionaria che ha attraversato la storia della musica, un movimento che voleva criticare e annullare il passato e che ha trovato in una forma espressiva immediata e dissacratoria l’elemento di rottura con la musica che aveva dominato la scena fino a quel momento.
Un movimento che inquietava e preoccupava le vecchie generazioni e che musicalmente ha causato conseguenze immediata e definitive, per quelli che all’epoca erano adolescenti (come chi scrive) ebbe l’effetto di far sembrare vecchie e sorpassate quelle band che avevano fino a quel momento monopolizzato gli ascolti.
Questo sentimento, riassunto in maniera geniale e provocatoria dalla t-shirt “I Hate Pink Floyd” che indossava John Lydon, si alimentava attraverso una proposta musicale libera di esprimersi senza condizionamenti e che negli anni a seguire tramite il post-punk si alimenterà attraverso le idee di nuovi attori che, trasformando il punk, creeranno il futuro della musica e abbastanza rapidamente scaleranno anche le classifiche.
Ho già scritto una storia del punk e dell’impatto mondiale che ha avuto dal punto di vista musicale e sociale (qui trovate la prima parte ) , di come abbia rappresentato un momento unico e irripetibile che si è sviluppato rapidamente tramite il passaparola e la passione di tanti ragazzi che alimentavano il movimento tramite concerti improvvisati e creative fanzine in un mondo nel quale, per quanto privo degli strumenti immediati di oggi, la comunicazione avveniva con successo.
La Cherry Red Records con “KEEPING CONTROL Independent Music From Manchester 1977-1981” realizza un’operazione incredibile: in tre CD propone una raccolta di brani punk e post punk che certifica la genesi e la complessità di un momento irripetibile in una città come Manchester dove si farà la storia della musica.
La raccolta contiene anche nomi famosissimi (Joy Division, New Order, Durutti Column, Buzzcocks, The Fall, Magazine, A Certain Ratio su tutti), in questa mia top 10 ho scelto dieci brani di band, tutte presenti nella raccolta della Cherry Red, concentrandomi maggiormente sui protagonisti del momento che oggi sono tutto sommato dimenticati e tralasciando volutamente i nomi più conosciuti.
10. The Hoax Storm Trooper (1980)Un brano punk tirato e potente con una batteria che ha carattere e spinge il pezzo, a picchiare d’altronde c’è Mike Joyce che nel 1981 lascia The Hoax perché insoddisfatto e non vede un futuro che invece troverà immenso con i nascenti Smiths.
La band non era male ma anzi poteva rivaleggiare con le altre band più famose, come i Buzzcocks che Joyce amava tanto, il power punk interpretato alla grande.
9. Spherical Objects Sweet Tooth (1978)Brano contraddistinto da una certa ricerca sperimentale e dalla voce sempre particolare di Steve Solomar, pescando dalla psichedelia la band autoproduce in brevissimo tempo quattro album per poi chiudere il progetto quando Solomar decide di concentrarsi sulla sua vita personale. Peccato perche’ con una produzione adeguata potevano fare molta strada.
8. Direct Hits Back to the sixties (1979)Chitarra brillante per un pezzo che ripropone un revival Mod dai toni melodici e allegri, la band pubblicherà un album “Collisions At Teen Junction” per Bootleg Records per poi abbandonare il progetto.
7. The Out Who Is Innocent (1979)Brano che certifica l’esordio di George Borowski con la sua band The Out, chitarrista che pur non raggiungendo il successo personale ha comunque avuto una buona carriera collaborando con tanti artisti da Meat Loaf, ai Pixies, dai Waterboys ai Radiohead.
Il chitarrista è citato anche nel famoso successo dei Dire Straits “Sultans on Swing” quando cantano “You check out guitar George, he knows-all the chords” si riferiscono proprio a lui, e questo “Who Is Innocent” in fondo un po’ ci ricorda proprio la band di Mark Knopfler.
6. The Mothmen Temptation (1981)Formatasi con alcuni elementi dei The Durutti Column e dei Alberto Y Lost Trios Paranoias la band pubblico’ due album per poi sciogliersi definitivamente nel 1982.
Il bassista Tony Bowers e il batterista Chris Joyce entreranno poi a far parte della sezione ritmica dei Simply Red raggiungendo il successo che tutti abbiamo conosciuto, il brano è un interessante funk elettrico con tanto di sassofono di stampo post-punk.
5.Eddie Mooney and the Grave I bought three eggs (1979)Il brano pur non raggiungendo le classifiche ebbe un periodo di rotazione radiofonica, attirando l’attenzione di John Peel, pezzo allegro e stravagante piu’ che del periodo post-punk sembra maggiormente una visione anticipata del futuro brit-pop.
Eddie Mooney ha avuto una lunga carriera facendo parte di molte band tra le quali The Fortunes e i Dakotas.
4. Manicured Noise Metronome (1980)Band singolare che univa urgenza post-punk a influenze jazz e traeva ispirazione dalla scena americana richiamando per certi versi la particolarità dei Talking Heads.
“Metronome” è semplicemente deliziosa, assolutamente da riscoprire, già per me Manicured Noise è diventata una cult band.
3. Kevin Hewick Haystack (1980)Il brano è stato registrato un mese dopo la morte di Ian Curtis, insieme ai tre componenti rimasti dei Joy Division, e in effetti in certi passaggi sono decisamente riconoscibili.
Kevin Hewick ha avuto una lunga carriera contraddistinta da un approccio personale e dalla quale sicuramente c’è da recuperare “This Cover Keeps Reality Unreal” scritto in collaborazione con la band cult The Sound.
2. Miss Kate Ebony Eyes (1979)Band tutta al femminile che pubblicherà questo solo brano che all’epoca poteva sembrare guardasse agli anni 60 ma che, riascoltato oggi, appare ancora valido e capace di nuova vita.
Pezzo delizioso non sfigurerebbe in una scena di un film di Tarantino.
1. Bathroom Renovations Apathetic Hell (1980)Brano imperdibile e gioiellino dimenticato, ricorda per certi versi e dal punto di vista lirico alcune cose degli Human League degli inizi, pur non avendo pubblicato nulla a parte questo brano e un’altra canzone hanno avuto un certo seguito a Manchester dove si sono esibiti regolarmente fino al 1985.
Particolari e musicalmente interessanti avrebbero sicuramente meritato più spazio e opportunità.