Anche quest’anno gli Osees si sono dati da fare e hanno già rilasciato altri lavori (e la fine del 2023 è ancora lontana!): la band capitanata da John Dwyer, infatti, a maggio aveva pubblicato un live-album “Live At Levitation”, mentre ora è uscito questo ventisettesimo lavoro sulla lunga distanza, che vede il loro ritorno alla prestigiosa In The Red Records dopo ben undici anni dall’ultima volta.
Per questo disco, che arriva dopo un anno dal precedente “A Foul Form”, John ci informa che gli Osees cammineranno su terreni molto più pop a cui si uniscono influenze synth-punk: registrato e mixato dallo stesso Dwyer insieme a Eric Bauer e Mike Kreibel al Discount Mirrors Studio di Los Angeles, questo nuovo LP è stato masterizzato da JJ Golden.
“Stunner” apre il disco con melodiose chitarre, un drumming piuttosto intenso e le folli grida del frontman, ma alle influenze garage-rock dai toni poppy si vanno aggiungere brillanti synth che la rendono ancora più divertente e accattivante.
La successiva “Blank Chems”, invece, ci fa fare un salto nel post-punk degli anni ’80 disegnata con eccitanti synth e percussioni saltellanti e dai toni assolutamente irresistibili, mentre “Die Laughing” fa un uso davvero importante dell’elettronica e dei beat, aggiungendo un inaspettato e folle, ma alquanto gradito tono dancey al brano.
A proposito di pazzia, ecco la cover di “The Fish Needs A Bike” dei Blurt, brano del 1981: percussioni inarrestabili che ricordano i Devo, urla, synth e altra elettronica per un ritmo esaltante e diventa davvero impossibile restare fermi.
Più avanti “Sleazoid Psycho” è una splendida combinazione tra un pop anni ’80 pieno di synth, toni garage-rock melodiosi e insistenti e una rumorosa e intensa andatura psych-rock.
La successiva “Always At Night”, lunga oltre sette minuti, invece, è qualcosa di assolutamente sorprendente e inaspettato: John Dwyer e compagni, infatti, decidono di rallentare il ritmo come crediamo mai avessero fatto nei loro oltre venticinque anni di carriera. Questa ballata synth-pop dai toni rilassati e riflessivi è davvero meravigliosa e mette in luce tutte le doti vocali del frontman, offrendoci un panorama molto elegante e delicato.
Un disco ricco di spunti interessanti che va a unire sensibilità pop, influenze post-punk anni ’80 piene di elettronica e il loro abituale garage-rock: il risultato è pieno di adrenalina, magari un po’ weird, ma assolutamente convincente. L’ennesimo centro pieno per questi californiani!