A maggio, via Trapped Animal, Jeremy Tuplin ha pubblicato il suo quarto LP, che arriva dopo nemmeno tre anni dal convincente “Violet Waves“.
Prendendo ispirazione da Orfeo e dalla mitologia greca e facendo ampio uso dei synth, il musicista originario del Somerset, ma di stanza a Londra ormai da tempo con questo nuovo disco si è spostato su nuovi territori rispetto allo psych-folk a cui ci aveva abituato.
Questo discoteca di cui si parla nel titolo non sembra effettivamente essere poi tanto presente: certo i synth nella opening-track “It’s A Real World???” sono ben evidenti e inizialmente sembrano voler dare un tocco dancey al brano, ma poi l’atmosfera diventa più leggera e intima e le melodie assolutamente delicate, grazie sia alla gentile chitarrina in sottofondo che alle voci di Jeremy e di Francesca Brierley che aggiungono, invece, un senso di malinconia al brano.
Nella successiva “Dancing (On Your Own)” i bpm tendono ad aumentare e anche qui l’uso di elementi elettronici è netto, ma basta proseguire fino a “Idiot Love” per trovare atmosfere decisamente romantiche che, seppur non manchino i synth e i beat, cercano invece di regalare momenti più intimi.
La sensibilità dell’inglese torna a mostrarsi nella bellissima “Futureman”, dolce e melodica, mentre il singolo “Why’d You Go And Look At Me Like That” è un duetto fra le voci di Jeremy e Francesca ricco di energia strumentale, pur rimanendo molto pieno di sentimenti e di gentilezza.
“A Dancer Must Die”, invece, sembra una canzone spogliata dei National, ma con la stessa incredibile emotività, sebbene i suoi toni rimangano cupi.
Diverso da quanto il titolo poteva far pensare, questo nuovo LP di Tuplin è un lavoro assolutamente interessante da ascoltare e scoprire in ogni dettaglio dei suoi quarantacinque minuti.