Josh Edwards porta nel nome d’arte Blanco White le caratteristiche di un’anima musicale latina e anglosassone. Si è fatto notare con l’esordio “On The Other Side” che ha raggiunto ottimi risultati nonostante il momento sfortunato in cui è uscito (era il 2020) procurando al chitarrista inglese un buon numero di date e concerti. “Tarifa” riparte da un suono ancora più solare e mediterraneo, unendo abilmente folk ed elettronica.
Registrato nella cittadina spagnola da cui prende il titolo, a cinque chilometri dal Marocco, co – prodotto da Pilo Adami dei Nubiyan Twist e Nathan Jenkins aka Bullion vede Edwards tornare alla musica dopo un periodo difficile segnato da una diagnosi di dolore cronico che poteva metterne in pericolo la carriera. Una volta migliorata la situazione, Blanco White ha potuto dedicarsi di nuovo a canzoni delicate e sofferte che profumano di rinascita e tenacia.
C’è un senso di stupore e felicità che pervade ogni nota, quello del poter tornare a fare ciò che si ama dopo molto tempo, grande attenzione a ritmo e melodia sia nella voce che negli arrangiamenti con le percussioni di Seb Rochford (Polar Bear, Sons Of Kemet) in grado di donare calore a ritmi che mettono insieme oriente e occidente fin dalle prime note di “Giordano’s Dream Pt. I” e della sognante “Giordano’s Dream, Pt. II”. Chitarre acustiche e virtuose, dal gusto sudamericano quelle di “Tell Me That You Need Me”, “Green Eyes”, “Don’t Go Hiding Now”.
L’influenza di Adami e quella dei Tinariwen è ben evidente nel singolo “Silver Beaches” piccola odissea evocativa e sognante, “Una Noche Más”, la spagnoleggiante title track, alcune parti di “We Had A Place In That Garden” sono intensi esempi di folk moderno e contaminato. Canzoni di pregevole fattura come “Cornered Tiger” e la dolcissima “Riding On The Wind” chiudono l’album del riscatto, con la gioia di poter esplorare nuovi mondi in quarantacinque minuti eleganti e malinconici.