Fidatevi di me: avete bisogno, nella contemporaneità desolante e desolata del presente discografico di oggi, di regalarvi un viaggio onirico e potente tra le onde sonore e la lava pulsante di “Zolfo“, il terzo disco in studio dei Malmö, progetto campano che non potete lasciarvi scappare.
Sì, perché “Zolfo” è esattamente tutto ciò che non vi aspettereste mai di trovare tra le uscite del venerdì italiano, un concentrato di rock sinfonico, approccio punk al mercato musicale e voglia di raccontare in modo diverso un mondo interiore che, dopotutto, ci accomuna tutti – e spesso non necessita di tante parole, ma solo di giuste emozioni.
“Zolfo”, in effetti, è proprio questo: un giro di giostra tra le ombre e le luci dell’uomo attraverso la metafora vulcanica, un disco esistenziale che parla attraverso suoni e atmosfere alle quali non siamo più abituati. Spazio all’immaginazione, vecchia amica dimenticata tra i fondali di playlist e cataloghi editoriali, mentre fuori il mondo cade a pezzi – e noi con lui.
Un piacere avervi con noi, Malmö! Allora, partiamo dall’inizio: come nasce l’idea di un’opera interamente strumentale?
È una cosa che ci portiamo dietro da anni. Nonostante in entrambi precedenti dischi ci fosse un brano strumentale, che tra l’altro era proprio la title track, l’idea di fare un lavoro interamente senza voce è un desiderio che finalmente si è avverato. Poi del resto il nostro modo di fare musica si presta facilmente a questo approccio, non è stato per niente difficile.
Le sonorità che avete scelto non sono ascrivibili ad un solo linguaggio, anzi, tendono ad incrociare più mondi sonori: quali sono i riferimenti centrali del vostro lavoro di produzione?
Per quanto difficile e ambizioso, in ogni nostro lavoro cerchiamo di aggiungere un tassello a quelli che sono canoni storici del post-rock che già di per sé racchiude dentro tanti mondi diversi. I riferimenti di questo EP sono davvero svariati, da Woodkid alla musica classica. Ma quello che ci ha ispirati di più è stata la ricerca di suoni per rappresentassero luoghi o atmosfere e così l’introduzione di strumenti classici o di percussioni, hanno aggiunto un altro colore alla nostra tavolozza.
Con chi avete lavorato alla realizzazione dell’opera? Che tipo di processo creativo avete elaborato, per ottenere un risultato così “sinfonico” e allo stesso tempo naturale?
Per la realizzazione di “Zolfo” abbiamo deciso di fare tutto da soli, produzione, registrazione e missaggi, affidandoci solo per il mastering a Biggie Birgisson, storico fonico dei Sigur Ros, con cui avevamo lavorato anche nei due precedenti album.
Il lavoro di scrittura è avvenuto in maniera inedita rispetto al passato. Non è un lavoro nato in sala prove ma è frutto di un’attenta pre produzione studiata nei minimi dettagli e con obiettivi già molto chiari sin dall’inizio.
Il vostro, è un concept album nell’era dei singoli e della comunicazione frammentaria. Da dove deriva la necessità di pubblicare proprio un’opera del genere, con tutti i “rischi” del caso?
Più che una necessità è una scelta sfrontata ma molto ponderata. Siamo anni luce lontani dalla politiche delle playlist, dai contenuti confezionati per i social, dalla musica usa e getta e questo ci concede di fare quello che ci piace senza compromessi, senza dover fare i conti con ciò che chiede il mercato. È ovvio che anche per noi sarebbe gratificante arrivare ad un pubblico più ampio possibile, ma il successo non è un ossessione o quanto meno il successo a tutti i costi.
Ma perché proprio “Zolfo”, come mai proprio l’immagine del vulcano?
Sarà la nostra vicinanza al Vesuvio o il fatto che nelle nostre canzoni ci sono momenti di estrema quiete alternati a forti esplosioni, un po’ come avviene per le eruzioni, ma siamo sempre stati affascinati dai vulcani. Mai come in questo lavoro abbiamo estremizzato i pianissimi e fortissimi, alternando momenti davvero minimali ad altri molto violenti e distorti.
State già pensando a come porterete dal vivo l’opera?Avete intenzione di sovrapporre alla vostra performance musicale anche un lavoro di proiezione video? “Zolfo” sembra potercisi prestare assai bene, ad una performance simile…
Sarebbe davvero molto bello avere immagini a supporto della musica e ci stiamo seriamente pensando. Fa tutto parte di un processo di crescita per riuscire ad alzare il livello di produzione dei nostri live.
Malmö, grazie per il vostro tempo: ci verrete a trovare dal vivo, per farci sentire la vostra musica? Avete in programma qualche data live?
Speriamo davvero presto! A breve annunceremo le prime date dei nostri concerti.