Ciara Mary-Alice Thompson (ovvero CMAT) è nata a Dublino, è cresciuta nel County Meath e, dopo essere tornata ancora nella capitale irlandese per studiare al prestigioso Trinity College, ha abbandonato l’università per trasferirsi prima in Danimarca e poi a Manchester insieme al suo fidanzato di allora con cui aveva una band chiamata Bad Sea.
Dopo che la relazione è finita male e il gruppo si è sciolto, la Thompson è andata di nuovo a vivere nella nativa Irlanda, dove ha iniziato la sua carriera solista: il suo debut album, “If My Wife New I’d Be Dead”, uscito a febbraio dello scorso anno via AWAL, è stato un incredibile successo e non solo le ha permesso di ottenere ottime critiche, ma l’ha anche immediatamente portata al numero 1 delle classifiche di vendita nel suo paese e le ha fatto vincere il titolo di miglior disco dell’anno al Choice Music Prize.
CMAT ritorna ora con il suo sophomore, prodotto da Matias Tellez (Girl In Red, AURORA), definito come
un break-up album… che parla di ciò che succede quando sei ancora arrabbiata per ciò che è successo dieci anni fa.
Ciara poi aggiunge che è
un concept album su lei stessa a 47 anni che ha imparato su Youtube a costruire una macchina del tempo ed è tornata indietro di 20 anni per salvarsi da una brutta relazione sentimentale che altrimenti le avrebbe rovinato la vita.
“California”, che parla della voglia di emigrare, apre i giochi con un’atmosfera cinematografica descritta con il piano, ma poi sono gli archi ad arricchire la sua strumentazione, mentre potenti cori aggiungono un intenso tocco pop dai sapori appunto West Coast.
In “Vincent Kompany”, invece, CMAT preferisce muoversi su famigliari e confortanti territori country-folk ricchi di belle melodie, mentre “Where Are Your Kids Tonight?” è un bellissimo duetto indie-pop con John Grant, la cui grazia impreziosisce senza dubbio il valore del disco.
La malinconica “Whatever’s Inconvenient”, invece, ricorda le meraviglie di Angel Olsen con quel suo suono così ricco ed elegante, quel suo senso poetico e quelle sue fantastiche armonie: il risultato è assolutamente suggestivo.
La conclusiva “Have Fun!” poi è davvero divertente tra piano, archi e ritmi percussivi nella totale spensieratezza.
CMAT poteva ripetersi dopo il successo del suo debutto con un altro lavoro dai toni country-folk, ma invece è riuscita a evolvere in maniera brillante e intelligente, costruendo un album indie-pop, non solo gustoso e variegato, ma anche pieno di ottime qualità.
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