Essere trattati da popstar nonostante la propria, chiara inclinazione “punk”. Possedere un’attitudine “grunge” nel decennio di Instagram e Facebook. Creare una sorta di “After Hours ” Indie prim’ancora che quello originale (di The Weeknd) venisse concepito. Insomma, accomodatevi pure sulle poltrone scomode del magico (e complicatissimo) mondo di Sky Ferreira. Oggi, il suo disco d’esordio, “Night Time, My Time”, compie dieci anni. Disco d’esordio, fino a un certo punto, però. Già, perché l’album pubblicato il 29 ottobre di dieci anni fa, ad oggi, resta l’unico della discografia della cantante americana. Certo, nel corso del tempo qualche singolo e qualche EP sono stati pubblicati, ma si tratta di episodi sporadici. Di piccole parentesi da riempire, quasi obbligatoriamente, con contenuti di dubbio valore.
Per spiegare meglio cosa rappresenta e cosa ha rappresentato “Night Time, My Time”, bisogna rifarsi ad una vecchia (e bellissima) serie di Netflix incentrata sul wrestling femminile di metà Anni Ottanta, “Glow”. E più in particolare, al personaggio di Sam Sylvia (interpretato magistralmente da Marc Maron). Ecco. Pur non volendo spoilerare trama e quant’altro, vi diciamo solamente che il vecchio Sam – che all’interno di “Glow” è un regista squattrinato – a un certo punto scopre di aver ideato “Ritorno Al Futuro” ma di non averne raccolto i frutti per tempo. Affogando in un oblio di ovvia frustrazione.
Un po’ quel che deve aver provato Sky Ferreira negli ultimi dieci anni. “Night Time, My Time”, infatti, è un lavoro che suona ancora fresco, moderno, ben prodotto (da Ariel Rechtshaid). Uno di quei dischi che potrebbero essere stati pubblicati l’altro ieri e di cui nessuno oserebbe mettere in discussione la reale data di pubblicazione. Dodici brani – quattordici, considerando le due versioni della bellissima, “Everything Is Embarrassing”, presenti in alcune edizioni “Deluxe” – dal piglio electro-pop e che spruzzano coolness da tutti i pori.
Come nel caso della traccia iniziale, “Boys”, che con le sue chitarre graffianti ed il suo elegantissimo tappeto di synths, resta tutt’ora uno dei pezzi più belli ed iconici della tracklist. E cosa dire di “You’re Not The One”? Si tratta di una canzone che non sfigurerebbe in uno dei primi tre dischi di quei mattacchioni dei The 1975. E poi, ancora, l’amore in salsa eighties cantato in “Love In Stereo”, il magnifico guitar-sound di “Omanko”, l’aria crepuscolare che si respira nella (splendida) title-track. La vera essenza di “Night Time, My Time”, dunque, è nella sua straordinaria resilienza al trascorrere del tempo. La notte vista come una panoramica metaforica di quelle che sono le insidie da affrontare per riuscire a diventare delle star.
Il primo disco di Sky Ferreira ha gettato le basi di quello che sarebbe stato il revival di un decennio intero. Mentre tutti provavano a guardare in avanti, l’artista statunitense lo era già. In definitiva, “Night Time, My Time” ha dettato le regole ancor prima che al gran ballo delle sonorità retro-futuriste venissero aperte le danze. Si chiama, essere visionari. Nonostante tutto.
Pubblicazione: 29 Ottobre 2013
Durata: 46:07
Dischi: 1
Tracce: 14
Genere: indie-rock, synth-pop
Etichetta: Capitol
Produttore: Ariel Rechtshaid
Tracklist:
- Boys
- Ain’t Your Right
- 24 Hours
- Nobody Asked Me (If I Was Okay)
- I Blame Myself
- Omanko
- You’re Not the One
- Heavy Metal Heart
- Kristine
- I Will
- Love in Stereo
- Night Time, My Time
- Everything Is Embarrassing
- Everything Is Embarrassing (Unknown Metal Orchestra Remix)