Non conoscevo il quartetto tedesco che risponde al nome di hyperlilly e devo dire che la scoperta mi è davvero piaciuta. La band percorre i sentieri di un dream-pop vellutato e riverberato, che nei primi due brani mostra anche un lato più sonico, senza perdere nulla della sua valenza onirica, ma poi in un brano come “Whiote Noise” diventa ancora più morbido ed etereo.
L’attenzione alla melodia e a un sound più melodico emerge forte nella dolcissima “Springs”, mentre “Flay” e “Yuma” ritrovano ancora ritmi più cadenzati e la chitarra che ci avvolge.
Una gran bella scoperta.
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