Traguardi importanti quelli raggiunti quest’anno da Raffaella Destefano, voce di quei Madreblù che a fine anni novanta hanno cercato e trovato una via mediterranea al trip hop con album decisamente eleganti come “Prima dell’alba”, “Necessità”, “L’equilibrio” e un brano, “Certamente”, entrato a far parte della colonna sonora de “I Soprano”. Sono poi arrivati due dischi solisti – “Filologica” e “Un atlante di me” – accompagnati da una solida carriera come autrice.
“Costellazioni Private” riparte da una concezione quasi artigianale della musica, una mappa stellare che mette al centro i rapporti umani creati negli anni, quelli con Luca Urbani (ex leader dei Soerba), Psiker, Robert White, Marco Rigamonti, Gaetano Maiorano, Gino Marcelli dei Madreblù, Odette Di Maio (Soon) e Francesca Gastaldi (Zerozen) che impreziosiscono la title track con le loro voci.
Elettronica e chitarre, tastiere e sintetizzatori, riflessioni quotidiane e ricordi a cui aggrapparsi, le cassette registrate a trent’anni e le foto appese a un filo che indicano dove andare, anche se a volte nessuno ti salva e puoi solo non annegare come in “Trenta Zerotre”. Arrangiamenti di grande atmosfera (“Videogame” e “Hale-Bopp” sono buoni esempi) si alternano a brani dalle armonie accattivanti, “Interstella” e “Luglio brucia”, con un tocco ritmato e quasi western in “Sofia e l`amore”.
Sincerità è la parola d’ordine di “Naturale”, pezzo delicatissimo e commovente, menzione speciale per “Stelle” versione riarrangiata e molto intensa di “Stillwater” dei The Milk and Honey Band prodotta da Robert HP White in persona e “Gli Angeli” uno dei brani simbolo dei Madreblù qui riletto in chiave sinfonica e orchestrale, mentre il remix di “Sono io” mostra il lato pregevole di una band che andrebbe ricordata di più. “Costellazioni Private” è un disco maturo e variegato, che va in cerca di emozioni senza timore di mettersi a nudo.