“Where’s My Utopia?”, il nuovo album dei Yard Act, atteso il 1 marzo, sarà il seguito dell’album di debutto “The Overload“, vincitore del Mercury Prize. Il nuovo singolo “We Make Hits” segue il precedente assaggio “Dream Job”.
Parlando del video, James Slater, autore del video, ha dichiarato:
Per “We Make Hits” ho preso una canzone che traccia la storia delle origini della band e l’ho usata per raccontare la storia di due sfortunati sicari che, dopo aver ricevuto un avviso di sfratto nel loro appartamento da studenti, si imbarcano nella ricerca di un lavoro che alla fine li porta a lavorare come assassini per la Holy Global Enterprise”. Come sempre con i video di Yard Act che ho realizzato, questo video fa parte di un universo cinematografico in continua espansione.
“We Make Hits” è nata come la maggior parte delle canzoni degli Yard Act in questi giorni, nella camera degli ospiti di Ryan. Aveva registrato un paio di linee di basso e io sono andato a buttarci sopra qualche parola per vedere cosa sarebbe successo. Stavo riflettendo su come le cose fossero cambiate per noi negli ultimi anni, quando mi sono reso conto che, seduti attorno a un laptop cercando di farci ridere a vicenda, bevendo caffè nero e sporgendo la testa dalla finestra per fumare una sigaretta ogni ora o giù di lì, tutto ciò che era realmente cambiato nel processo di scrittura era che, grazie al mio bambino, eravamo a casa di Ryan invece che a casa mia e che Ryan aveva una casa tutta sua, il che era bello
spiega James Smith.
Nonostante l’esterno sia cambiato, dietro le porte chiuse eravamo gli stessi, e sono grato per questo. Il cinismo e le sciocchezze di “We Make Hits” si vedono in superficie senza troppi sforzi, ma in fondo, per me, è un’ode all’amicizia e alla gioia senza filtri che si prova quando si fa musica con le persone più care della propria vita. Nel frattempo, nello Yardiverse, ci viene raccontata la storia delle origini dei sicari Dynamite Dave e Dudley Sunglasses. Una valida parabola sugli orpelli del tardo capitalismo e sui compromessi che a volte dobbiamo fare per sopravvivere.