In un articolo apparso ieri sulla versione online del Billboard scopriamo che i Talking Heads avrebbero rimandato al mittente un’offerta di 80 milioni di dollari per una loro reunion live.
Come ricostruito dal magazine musicale Paul Tollett, presidente della Goldenvoice e curatore del Coachella, festival che quest’anno ha messo a segno altre importanti ‘rimpatriate’ musicali come i No Doubt e i Sublime, già lo scorso settembre avrebbe accarezzato l’idea del grande colpo volando fino a Toronto dove erano in corso le celebrazioni del quarantennale di “Stop Making Sense” storico film concerto della band e dove, per l’occasione e per la prima volta in circa 30 anni, David Byrne si ritrovò accanto ai compagni Jerry Harrison, Chris Frantz e Tina Weymouth intervistati da Spike Lee.
In Canada Tollett avrebbe incontrato i Talking Heads ma non avrebbe formulato offerta ufficiale in quanto, come racconta a Billboard, aveva avuto chiara l’impressione che i quattro non erano intenzionati a tornare a suonare insieme.
Poco dopo è il turno della Live Nation che questa volta va dalla band con numeri e cifre: 80 milioni di dollari per sei festival e alcuni altri concerti. Come riportato da una fonte anonima vicino alla band Byrne e soci avrebbero declinato.
Intanto continuano le celebrazioni di “Stop Making Sense” con il disco tributo che vedrà 16 artisti interpretare le 16 canzoni presenti nell’album dal vivo. Da poche ore è online “Burning Down The House” rifatta dai Paramore.