Giunti oramai al giro di boa del sesto album in studio, Matt Korvette e soci non deludono le aspettative. Anzi. Le rilanciano oltremodo. Già, perché all’interno delle dodici tracce che vanno a comporre la tracklist di “Half Divorced” – questo il titolo figo del nuovo album di un gruppo dal nome altrettanto figo – vi è tutto l’immaginario hardcore-punk-noise a cui ci ha abituato la band della Pennsylvania nel corso degli anni.
L’opera nuova dei Pissed Jeans, infatti, è un uragano di suoni tiratissimi e rabbiosi; un vortice di note scoppiettanti e dinamitarde da urlare a squarciagola, forse in maniera alquanto isterica, ma dannatamente liberatoria. Del resto, non è un mistero che ai quattro ragazzoni di Allentown piaccia mescolare l’alto e il basso, il grigio e il verde, il mitico Carlton di “Willy Il Principe Di Bel Air” ed un certo malcontento nei confronti del capitalismo più bieco, così come avviene (un bel po’ di volte, in verità) nel disco in questione.
I nostri, in pratica, hanno creato una sorta di caos difficilmente codificabile, ma ben coordinato e riconoscibile. Elettrizzante, se vogliamo. Come definireste, altrimenti, un pezzo come “Anti-Sapio” che inizia come una specie di innocua marcetta e si conclude con delle schitarrate che suonano come proiettili lanciati nell’iperuranio? Il giro di basso di “Helicopter Parent”, invece, è una delle cose più “cool” che ascolterete – provando a mantenervi forte, ça va sans dire – tra i vagoni in fiamme di questa “locomotiva” a velocità impazzita che è “Half Divorced”. E lo stesso discorso, volendo, lo si potrebbe estendere pure a brani quali “Cling To A Poisoned Dream” e “Sealtbelt Alarm SIlencer”.
Mero cinismo ed amara realtà, oscure contraddizioni e la banalità tediosa dei luoghi comuni, da strappare via come un foglio di carta pieno di cancellature: è una presa di coscienza quella dei Pissed Jeans. Poco da dire. Sì, perché all’interno di brani come “Junktime” o della stessa, “Everywhere Is Bad”, Korvette sembra quasi prenderci gusto nel cantare di città con “affitti troppo alti” o di “strade piene di spazzatura”. The dark side of America, baby.
In tal senso, appare piuttosto notevole l’idea di apporre la cover di un vecchio brano dei Pink Lincolns (“Monsters”) nel lotto delle tracce finali del disco. Provando a tirare un po’ le somme, dunque, potremmo definire “Half Divorced” come una raccolta di inni hardcore da spararsi nelle cuffie quando si ha voglia di andare allo stesso passo delle paranoie metropolitane urlate dall’iconica voce del buon, vecchio Matt. Risulta piuttosto difficile, infatti, restare indifferenti di fronte alla sacralità regale di una gemma-punk quale è “Alive With Hate” o alla maestosità senza fronzoli di un pezzone come “(Stolen) Catalytic Converter”.
In definitiva, quello dei Pissed Jeans non rappresenta solamente il (gran) ritorno di una band che oramai non ha più bisogno di presentazioni, ma è anche e soprattutto il lavoro esistenziale di una formazione che riesce a mantenere dritta la barra della propria cifra stilistica.