Sin dagli esordi ci avevano convinto, e con lo strepitoso live della scorsa settimana (in apertura ai The 1975) ce l’hanno confermato: i Been Stellar sono uno dei progetti più promettenti degli ultimi tempi, e dalle prime anticipazioni del loro album di debutto “Scream From New York, NY” possiamo tranquillamente dire che le aspettative sono piuttosto alte – basti sentire l’ultimo incredibile singolo, “All in One” . Questi cinque ragazzi di New York sono pronti a spaccare tutto, esuberanti, arrabbiati ma pieni di speranza. Capisaldi di una generazione alla deriva, senza paura di mettersi il cuore in mano e sfogare le proprie emozioni in maniera poetica quanto esplosiva. In impaziente attesa dell’uscita del disco (14 giugno!), abbiamo avuto il piacere di chiacchierare qualche minuto con i Been Stellar, tra riflessioni sull’emotività e cartoline da New York.
Ciao ragazzi! Come state? Questa è la prima volta in assoluto che venite in Italia, dico bene?
Skyler: Ciao! Sì, non siamo mai venuti qui, penso che questo sia uno dei posti più grandi in cui ci siamo esibiti finora. Siamo arrivati da poco quindi non abbiamo ancora avuto tempo di vedere per bene la città, però quel poco che abbiamo visto ci ha intrigato parecchio!
Parliamo del vostro disco di esordio, “Scream From New York, NY”: è un titolo che sembra quasi un biglietto da visita, o meglio una cartolina, una fotografia. Quasi a rappresentare una città che sembra sempre tenerti sveglio, attivo anche quando vuoi stare tranquillo ci sono urla. New York è capace di trasmettere più urla ed emozioni positive o urla di angoscia?
Skyler: Penso un po’ entrambi, in realtà. Vogliamo rappresentare questo mondo enorme in cui possono esserci urla di gioia, sì, ma anche di frustrazione. Quello che stiamo cercando di catturare è proprio quell’esperienza emotiva che provi in maniera così intensa e forte da arrivare a urlare.
Ho letto sul comunicato stampa che il disco, tra le sue influenze, ha anche quella dei Radiohead del periodo “The Bends”. Questa è una cosa che mi ha emozionato molto. Sembra che i Radiohead migliori (per la critica e per parte dei loro fan) siano sempre quelli più elettronici e sperimentali, ma io trovo che “The Bends” sia un disco magnifico, intenso, struggente ed emozionante: immagino che anche per voi sia così… Descrivereste anche il vostro album così?
Sam: “Scream From New York, NY” è molto emotivo, decisamente. Penso che in generale abbiamo cercato di mettere al centro il tema di cui Sky ha appena parlato, delle urla e di quello che c’è dietro: ci interessa quell’istinto carnale, quell’esperienza emotiva. Cerchiamo di riportarla nei testi, nella musica, di legarla alle nostre esperienze e come ci siamo sentiti noi di conseguenza.
Skyler: Sam può sicuramente parlare di più dei testi, ma posso notare che nel nostro primo EP parlavamo delle emozioni in maniera molto distaccata, quasi in terza persona. I testi di questo disco invece scavano molto di più nell’animo umano.
Parlando proprio dei testi del nuovo album, qual è il verso che più avete a cuore?
Nico: In generale il testo di “I Have the Answer”.
Laila: Sì, stavo per dire lo stesso.
Nico: Ci stavo pensando giusto l’altro giorno, è il momento in cui realizzi… Sky forse ne può parlare meglio, l’ha scritta lui!
Skyler: Sì, è l’ultima canzone dell’album, parla di quando hai momenti di crisi emotiva ma riesci comunque ad avere dei barlumi di speranza. Magari sei con i tuoi amici, sei a una festa o qualcosa del genere: sai che è un’esperienza che finirà, è tutto temporaneo, ma cerchi solo di goderti il momento. Sai che finirà ma non importa, è già prezioso il fatto che stia succedendo. Non ci sono grosse domande come “chi sono?” o “qual è il mio posto nel mondo?”, perché tutto confluisce in questa questione. Riassume un sacco di problemi e conflitti di cui si parla nell’album, a cui l’ultima canzone offre una sorta di antidoto. Mi piace molto quel testo, il mio verso preferito invece credo sia da “Take down”: “you’re reading a menu of all that you are and walking on by”.
Laila: Penso che il testo di “Start Again” sia molto vivido, intenso. Quello mi piace molto.
Nando: I miei versi preferiti sono quelli in cui si parla dell’accettare le cose così per come sono, ad esempio in “All in One” c’è questa frase che dice “We’re built to last, not to grow”, e concordo su “I Have the Answer”. Versi che parlano di come sei confuso da tutto quello che succede, lo vedi ma non riesci a spiegarlo, quindi lo accetti e basta.
In “Scream From New York, NY” la tenerezza è vista come una risorsa in esaurimento, bruciata ormai da una città indifferente, meccanica. A disco concluso, direste che la tenerezza potrebbe salvarci o la rabbia è tutto ciò che ci resta?
Skyler: Penso che la rabbia sia una cosa tenera, in realtà! Quando sei davvero arrabbiato metti in vista una parte reale di te, cosa che effettivamente trovo molto tenera. Se sei vicino a un amico, una persona a te cara che è arrabbiata, quello è un momento in cui state legando per davvero, in un qualche modo. Il vero problema è quando le persone non mostrano questi momenti, nascondono le proprie emozioni, magari si distraggono con i social media, o comunque diventano emotivamente sordi. Penso che ciò che ci salva come individui sia semplicemente lasciarsi andare e sfogarsi per bene, ma essere genuini è sempre più difficile e meno accettabile da fare nella Gen Z.
Una parola per descrivere l’album a qualcuno che non vi conosce per nulla?
Nico: Guida [driving, ndr]. Non nel senso di guidare un’auto, più una guida spirituale, una forza motrice che ti fa andare avanti.
Skyler: Tenero!
Sam: Onesto.
Laila: lo stavo per dire io!
Sam: Allora blu! Il blu è una cosa di cui abbiamo parlato un sacco nella creazione di questo disco.
Nando: Avvolgente.
Laila: Anche sfumato, un po’ sfocato. Penso sia un insieme di tante cose diverse tra loro che non riesci bene a distinguere, ma è lì, sai che è lì.
Un po’ come New York insomma, con quest’aura caotica non facile da definire…
Laila: Esatto, però caotica in senso buono!
L’album di debutto della band, “Scream From New York, NY” uscirà il 14 giugno via Dirty Hit.