Con “Almost Mine Part III: The Fernando Chronicles”, Ferro Solo, al secolo Ferruccio Quercetti, chitarrista dei CUT e figura di spicco del garage rock bolognese, ci consegna l’epilogo di un viaggio solista iniziato nel lontano 2018. Questo terzo capitolo si rivela essere il più maturo e complesso della saga, un vero e proprio diario di bordo che racchiude frammenti di vita ed esperienze dell’artista.
La trilogia, come dichiarato dallo stesso Quercetti, è un insieme coeso di narrazioni che si intrecciano per formare un’unica grande storia. In “The Fernando Chronicles”, il cantautore si spoglia delle sonorità crude dei CUT per abbracciare un rock dal gusto maturo e classico – a tratti quasi vintage, ma mai nostalgico. La semplicità del sound – grezzo, incisivo e ruspante – si arricchisce di intuizioni melodiche che testimoniano l’eleganza compositiva del Quercetti.
Il songwriting di Ferro Solo, vivace e ispirato, si distingue dalla massa per la capacità naturale nel fondere insieme elementi di punk rock, power pop, post-punk, garage rock, folk, blues e pop rock. Questo “minestrone” di generi crea un’opera omogenea e profonda, essenziale nell’anima ma ricca e variegata nella forma.
Sebbene la pronuncia in inglese di Quercetti non sia impeccabile, questo dettaglio non scalfisce la solidità di un album che, bisogna dirlo, avrebbe potuto guadagnare ulteriore fascino se interpretato esclusivamente in lingua italiana. La collaborazione con alcuni membri dei Julie’s Haircut aggiunge un ulteriore strato di raffinatezza all’opera, mentre la cover di “When You Were Mine” di Prince si rivela una scelta azzeccata per rendere omaggio a un gigante della musica in maniera rispettosa e interessante.
In conclusione, “The Fernando Chronicles” è un disco che, pur radicato in sonorità classiche, non teme di esplorare nuovi orizzonti, dimostrando come la musica di Ferro Solo sia un flusso costante di evoluzione e rinnovamento.