A due anni di distanza dall’Ep “A bassa fedeltà” Napodano torna sulle scene con un nuovo progetto, stavolta sulla lunga distanza, intitolato in maniera ironica “Non ci sono + i cantautori”.

L’artista, di stanza in Belgio, gioca infatti su questo adagio, ben consapevole che invece lui ha eccome qualcosa da dire, prerogativa da sempre appunto dei cantautori.

Ognuno dei dieci brani che compongono il disco (uscita sotto egida Street Label Records – Believe) detiene la medesima importanza in scaletta, avendo l’autore dato libero sfogo alla sua creatività e al suo estro in fase di scrittura, con uso sapiente delle parole (a volte dirette, altre più evocative, non di rado intrise di metafore, a partire dal riuscito singolo “Quando cade un dente”) intessute in un apparato musicale sobrio e misurato, per lo più declinato sul versante acustico.

Tra soluzioni bizzarre che nascondono significati mai banali (“Anna mangia i cani” e “Pinocchio senza fili” ne sono due esempi) e canzoni dal fascinoso arrangiamento (vedi “L’America”), Napodano si candida a rivelazione di questa prima parte del 2024 nel solco dei cantautori moderni più sofisticati.

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