Dopo tanto tempo gli Adult Jazz tornano sulla scena musicale con “So Sorry So Slow”, un album che si muove tra le nebbie dell’art pop e le luci intermittenti della sperimentazione. A otto anni di distanza dal mini “Earrings Off!”, la band inglese ci presenta un lavoro che è frutto di una lunga gestazione, iniziata nel 2018 e portata a termine solo nel 2023.
La visione musicale degli Adult Jazz è come sempre originale e senza confini; un viaggio sonoro ampio che non teme di allargarsi in territori inesplorati. Il loro sound, gentile ma al contempo spigoloso, è un tessuto di dissonanze melodiche, stacchi improvvisi e ritmi sincopati che sfidano l’ascoltatore in ogni singola traccia.
L’album si snoda attraverso dodici brani costruiti su fitte trame orchestrali che servono da sfondo alle ardite fantasie del gruppo. Gli arrangiamenti per archi e fiati sono un vero e proprio tour de force – a volte si sfiora la genialità – e hanno il delicato ruolo di cuore pulsante di un’opera tanto affascinante quanto complessa.
Nonostante la band si diverta un mondo a giocare con il suo sound alieno e inclassificabile, nel profondo riesce a mantenere sempre e costantemente un’essenza pop, mettendo in bella evidenza le melodie anche quando il ritmo sembra perdere la sua forma convenzionale. Il falsetto del cantante Harry Burgess aggiunge un tocco soave ed etereo alla ricetta degli Adult Jazz, che sembrano scrivere canzoni più per soddisfare un’ irrefrenabile esigenza artistica interna che per assecondare le attese del pubblico.
Da umile ascoltatore, posso dire che “So Sorry So Slow” risulta essere una sfida. Un album cervellotico, troppo lungo, a tratti un po’ noioso e ripetitivo; una critica costruttiva perché, come le fatiche dei migliori musicisti, richiede attenzione e dedizione per essere compreso e apprezzato. È un’opera da gustare a piccole dosi, lasciando che ogni canzone si sedimenti prima di passare alla successiva. Tra le tracce spiccano “Suffer One” e “No Sentry”, che consiglio vivamente a tutti coloro desiderino avvicinarsi allo strampalato universo degli Adult Jazz. Al confine tra il pretenzioso e lo stuzzicante.