Avevamo lasciato Ani DiFranco nel 2021 con il buon “Revolutionary Love” e nei tre anni successivi sono cambiate molte cose. C’è stato il debutto a Broadway lo scorso febbraio, quando nel ruolo di Persefone si è unita al cast di “Hadestown”, dopo che la sua etichetta Righteous Babe aveva pubblicato il disco tratto dal fortunato indie – musical creato dalla cantautrice Anaïs Mitchell.

Credit: Shervin Lainez

Un nuovo inizio che ha influenzato anche le registrazioni di “Unprecedented Shit” . Undici brani nati in modo classico, voce e chitarra acustica, poi inviati al produttore BJ Burton (Bon Iver, Low, Charli XCX) che li ha completamente riarrangiati. Folk ed elettronica s’incontrano dunque, fondendosi con risultati piuttosto buoni nelle energiche,  ritmate “Virus” e “Baby Roe”.

Un album come questo, più riflessivo che arrabbiato, vive comunque di confronti piuttosto franchi come quelli di “More Or Less Free” che inquadra alla perfezione lo sconforto e i rimpianti di chi deve passare la vita in prigione. Canzoni a volte minimali altre più arrangiate con la voce di Ani DiFranco che passa dai toni decisi a quelli più raccolti e melodici con frequente ricorso allo spoken word (“New Bible”, “The Thing At Hand”).

Bilanci di vita affidati a un paio di scarpe (“Boots Of A Soldier”) armonie dolci e rarefatte (“You Forgot To Speak” e “The Knowing”) caratterizzano il disco , che spiazza e confonde a un primo ascolto e anche successivamente rimane l’impressione di trovarsi di fronte a una raccolta di spunti sonori e lirici frammentari. “Unprecedented Shit” resta comunque coraggioso nel voler creare un sound ibrido, anche a scapito dell’immediatezza e della fluidità musicale, spingendo Ani a mettersi in gioco come mai prima.