Ci sono così tante cose belle al mondo, e una di questa è proprio questo album. Con un tocco di eleganza nordica e di calore siciliano, Erlend Øye e la sua Comitiva ci regalano la colonna sonora di qualità dell’estate 2024.
Questo esperimento artistico è forse il frutto del caso o semplicemente è una macchinazione ben architettata di un Deus Ex Machina che vuole farci un regalo. Sta di fatto che l’unione tra Norvegia e Siracusa ha portato alla creazione di un progetto che di nuovo non ha molto, se non la sua semplicità genuina.
Dopo che Erlend si innamorò della Sicilia durante uno dei suoi concerti con l’altra metà dei Kings Of Convenience, decise di comprare casa proprio a Siracusa. Nell’oramai lontano 2013 uscì un singolo tutto in italiano dal titolo “La Prima Estate”, canzone di formazione e amore. Il videoclip venne girato a Siracusa, per l’appunto, e fu lì che incontrò la sua Comitiva ovvero Marco Castello, Stefano Ortisi e Luigi Orofino.
Nasce così un amore di singoli lanciati sporadicamente, fino al grande annuncio dell’album che un po’ raccoglie tutti i brani presentati in precedenza (rivisti, stravolti o originali). Il risultato? La colonna sonora di qualità della nostra estate che stiamo per vivere. Un disco di pura semplicità magica, senza troppi fronzoli.
Siamo sempre abituati a lui nella veste acustica o ukuleliana, e infatti il tutto ritorna palesemente anche in questo lavoro discografico. Da “Lockdown Blues” fino a “Il Matrimonio di Ruggiero” e ancora “For The Time Being” si sente tutta quella produzione già assaporata con i lavori del suo progetto principale. Ma ecco che arriva la Comitiva, che come un miracolo si aggiunge e alza l’asticella di molti livelli.
Il fatto ancora più assurdo è che questa alchimia discografica sia proprio vera, e lo si può notare dal vivo. I due universi si fondono così bene e nella pura semplicità scenografica portano a casa un live che neanche i più grandi a volte riescono a realizzare. Tutto questo è dovuto alla grande alchimia dei vari componenti, trovati e abbracciati in un genere folk-jazz (ma neanche) che rivisitano e ripropongono.
Può sembrare veramente banale, ma fare un album così semplice nel 2024 può comportare due cose: che sia una roba così sbagliata o, invece e in questo caso, che venga fuori qualcosa di incredibile nella sua semplicità.
Preparatevi alle vostre vacanze, da “Mornings and Afternoons” su verso “Bologna” , perché la colonna sonora è qui tutta per voi.