Quattro anni. Non si era mai dovuto attendere tanto per un disco della band di Toronto da quando, nel 2006 “Hidden World” fu l’ album d’esordio a seguito di una lunga serie di 7″ ed EP. Quattro anni in cui si era anche temuto lo scioglimento della band a causa degli impegni del leader Damian Abraham (produttore televisivo) e dove abbiamo anche assistito al passaggio alla Merge (lasciandosi alle spalle la precedente collaborazione con l’etichetta Matador).
La band dell’Ontario, formatasi sul finire del 2001, ha sempre trovato idee e nuove prospettive nel re-interpretare un genere, l’hardcore punk, che per sua natura rifiuta l’approccio melodico preferendo semplici riff veloci e un cantato urlato con testi solitamente di natura politica e sociale.
“Dose Your Dreams” è il secondo capitolo di quella che viene considerata un’opera Rock in quattro atti , quel “David Comes to Life”, uscito nel 2011. Come il suo predecessore è composto di diciotto brani per una durata complessiva oltre gli 80 minuti. “David Eliade” è il personaggio principale di questa saga, possiamo già incontrarlo nel loro primo album del 2006 in una fugace apparizione (il secondo brano dell’album dal titolo “David Comes to Life” appunto). David è, come ben spiegato da “Pink Eyes” Damian Abraham, uno stratagemma per poter esprimerne pensieri e trasmettere emozioni personali nascondendosi dietro un individuo qualunque, un uomo che vive nell’Inghilterra Thatcheriana, ama una donna di nome Veronica e lavora in una fabbrica di bulbi per lampadine.
Rock opera, oppure “Musical” (come il chitarrista Ben Cook descrisse l’album del 2011) sono un prodotto musicale agli antipodi per un genere come l’Hardcore che i Fucked Up hanno contribuito però a rinnovare in una forma personalissima, inserendo un numero spropositato di strumenti atipici per il genere e innumerevoli contributi vocali (gli ospiti in questo disco sono davvero tanti) rendendo questo lavoro probabilmente l’apice della loro carriera artistica ad oggi che, ricordiamolo, ha sempre goduto di grandissima stima e considerazione da parte della critica specializzata.
Oltre ad altri componenti della band, John Southworth, Amy Gottung, Jen Calleja (Sauna Youth), Ruby Mariani, Ayo Leilani, Joseph Mascis ( l’ex Dinosaur Jr presta la sua voce in “Came Down Wrong), Jennider Castle, Lido Pimienta (ne ho dimenticato sicuramente qualcuno) hanno contribuito con le loro voci a trasmettere quel tocco d’ imprevedibilità a quest’ opera. Registrata in vari studi di Toronto la scorsa primavera, la parte musicale è stata scritta interamente dal chitarrista Mike Haliechuk che ha il merito (e la fortuna) di aver elaborato il concept album senza dover scendere a compromessi con l’altro leader della band canadese, “Father Damian” che come accennato in precedenza è stato impegnato in altre faccende lasciando carta bianca all’estroso chitarrista.
Inutile dire che in “Dose Your Dreams” ogni brano ha una propria peculiarità tante sono le variabili che lo caratterizzano, va ascoltato nella sua pienezza, scegliendo se lasciarsi dolcemente (si fa per dire) trasportare dai suoni o cercare di comprenderne il significato, magari agevolandosi dando una scorsa ai testi. Quattro anni li abbiamo aspettati ma quello che hanno partorito è uno tra i più avvincente album dell’anno. Intraprendere nuove vie conduce alla scoperta di paesaggi stupendi: la storia di David Eliade ne è un esempio tangibile. In questo viaggio il protagonista riesce a trovare la parte migliore di sè attraverso il sogno, unico espediente per poter raggiungere una sorta d’illuminazione, conquista della consapevolezza riconoscendo che il mondo “reale” non è altro che una risposta ai nostri bisogni più materiali ed istintivi.
Nel sogno è possibile trovare la felicità che veramente rende liberi, un viaggio onirico che si confonde con la vita concreta, dove vite parallele ad un certo punto s’incrociano e si confondono. Un’opera a tratti confusa, un po’ vintage, a volte grottesca che a dispetto di una produzione esemplare, provoca quella sensazione di falso estemporaneo che ipnotizzando ci accompagna per mano in questo viaggio stupefacente.