Per un artista presente ormai da diversi decenni, che ha sempre sfornato dischi senza tregua e che vanta una carriera poliedrica, divisa tra album solisti, Buffalo Springfield ed incisioni con Crosby Still & Nash, non è raro imbattersi in ricorrenze o anniversari.
Meno frequente invece ricordare, celebrare sarebbe eccessivo a dir il vero, il primo omonimo album del canadese, immerso nella pletora di lavori distinti tra capolavori, dischi curiosi , tonfi clamorosi o album ordinari.
Raramente infatti questo album pubblicato il 12 novembre 1968 viene citato, perso nella fitta discografia di Neil Young e viene per lo più ricordato proprio per il fatto di essere il primo di una lunghissima serie.
Non è da poco però che codesto lavoro abbia l’onore di inaugurare il suo percorso solista, anche se più spesso sembra pagarne l’onere.
Un lavoro che generalmente, ed alla cui opinione critica mi accodo, viene considerato interlocutorio ed acerbo ma sicuramente non anonimo (forse al netto della poco rappresentativa copertina).
Come molti degli esordi di future stelle del firmamento rock , il disco in questione contiene in nuce le caratteristiche dell’artista e lascia intravedere lo splendore dei futuri capolavori.
Di “zampate” il lavoro però ne contiene e getta le basi per futuri classici (valgano a testimonianza di ciò titoli come “The Loner” o “The Last Trip to Tulsa”), ma spesso l’ingombrante presenza di pomposi arrangiamenti ne appesantisce l’ascolto, quando forse trame sonore più scarne ne avrebbero agevolato l’economia generale.
Nonostante ciò gli ingredienti dell’arte younghiana si fanno sentire e l’ascolto procede tra melanconici squarci country, inquieti quadretti folk ed il tipico chitarrismo bruciante (sebbene la compagine dei Crazy Horse non sia ancora presente).
Il 12 novembre di 55 anni fa segnò pertanto inizio della saga del nostro cavallo pazzo e se forse una guida all’ascolto non avrebbe inizio da questo esordio, ignorarne la ricorrenza sarebbe un torto ingeneroso.
Neil Young – “Neil Young”
Pubblicazione: 12 novembre 1968
Durata: 34:35
Tracce: 10
Genere: Folk rock
Etichetta: Reprise Records
Produttore: Neil Young, David Briggs, Ry Cooder e Jack Nitzsche
Tracklist:
The Emperor of Wyoming
The Loner
If I Could Have Her Tonight
I’ve Been Waiting for You
The Old Laughing Lady
String Quartet from Whiskey Boot Hill
Here We Are in the Years
What Did You Do to My Life?
I’ve Loved Her So Long
The Last Trip to Tulsa