di Elvezio Sciallis (La Tela Nera)
Dopo Paul Dano con “Wildlife”, altro grande esordio alla regia (e scrittura) di un attore, quel Jonah Hill noto ai più per la parte dell’amico corpulento di Di Caprio in “Wolf of Wall Street”.
Così onesto e sincero da sembrare quasi un documentario, anche per via dell’1.33:1, “Mid90s” cattura l’epoca, cattura skate is not a crime, cattura HC e DIY, cattura una buona colonna sonora nella quale a un certo punto emerge obbligatoria e sempre funzionante “Wave of Mutilation”.
Nessuna operazione-nostalgia alla “quanto era bella quella merda abissale degli anni Ottanta, signora mia“, tanto interesse nell’indagare quel momento in cui si smette di essere bambini e si sperimentano tante cose, amicizia in primis, ma anche tante botte, droga e alcol e fingering.
Praticamente ci sono solo adolescenti, tutti perlomeno simpa quando non proprio bravissimi, ma l’interprete (Sunny Suljic, già visto in “The Killing of a Sacred Deer”) è in stato di grazia, accumula premi e diventerà un figo allucinante. Sono supervisionati dall’unica adulta, la sempre più in gamba Katherine Waterston, che deve ancora restituirmi un pezzo di cuore dai tempi di “Vizio di forma”.
A24 ruleggia, on and on…