Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto
MERCURY REV – “Bobbie Gentry’s The Delta Sweete Revisited”
[Bella Union]
L’album è una rivisitazione del capolavoro dimenticato di Bobby Gentry e vede la collaborazione di numerose cantanti, tra le quali Norah Jones, Hope Sandoval, Beth Orton, Lucinda Williams, Rachel Goswell, Vashti Bunyan, Marissa Nadler, Susanne Sundfør, Phoebe Bridgers, Margo Price, Kaela Sinclair, Carice Van Houten e Laetitia Sadier.
“Bobbie Gentry’s The Delta Sweete Revisited” è il tributo devoto e affettuoso ad un album che aveva anticipato di ben tre decadi il loro album definitivo del 1998 “Deserter’s Songs”, una spedizione nell’America trascendentale. Dal loro rifugio per registrare, nelle Catskill Montains di New York, i membri fondatori Jonathan Donahue e Grasshopper con Jesse Chandler (precedentemente nella band texana Midlake) onorano il trionfo creativo di Gentry con ingegno ed eleganza.
BE FOREST – “Knocturne”
[We Were Never Being Boring]
Non si preannuncia un album facile quello dei Be Forest, che ammettono di aver impiegato molto tempo per realizzarlo, ma c’è voluto anche molto tempo per capirne realmente la vera anima, visto che mancano dei riferimenti precisi (sia di tempo che di spazio) come accadeva negli album precedenti. Da quello che possiamo capire è il loro album più ambizioso e intenso, ricco tan to di fascino quanto oscurità . Il risultato sarà un vero e proprio risveglio emotivo per l’ascoltatore, sopratutto in tempi instabili, incerti e indecifrabili come gli attuali.
JESSICA PRATT – “Quiet Signs”
[City Slang]
“Quiet Signs” sfrutta il minimalismo della sua strumentazione per portare l’ascoltatore attraverso un sogno dalla grande delicatezza e regala emozioni morbide e sensuali all’interno di un’ambientazione misteriosa e personale: uno di quei dischi da ascoltare a occhi chiusi, magari durante la notte prima di addormentarsi, per lasciarsi trasportare nel suo mondo bello e sconosciuto.
BOB MOULD – “Sunshine Rock”
[City Slang]
Sto cercando di mantenere le cose più luminose in questi giorni, è un modo per rimanere vivi in questo modo lo storico musicista statunitense, ex Husker D༠e Sugar si avvicina al suo tredicesimo disco.
“Sunshine Rock” suonerà brillante e ottimista come la tracklist che ascoltiamo da settimane ? Non ci resta che spingere play e testare il tutto con le nostre orecchie:
THE LEMONHEADS – “Varshons 2”
[Fire Records]
Nuovo giro di cover per Evan Dando e i suoi Lemonheads. “Varshons 2” arriva 9 anni dopo “Varshons” disco pubblicato nel 2009 e come il suo predecessore raccoglie rivisitazioni di perle di altri autori tra i quali Yo La Tengo, Nick Cave, Lucinda Williams, John Prine ed altri.
CASS MCCOMBS – “Tip Of The Sphere”
[Anti]
Cass McCombs tocca quota nove album con “Tip Of The Sphere”, lavoro che arriva a due anni e mezzo di distanza dal precedente, “Mangy Love”. Registrato ai Figure 8 Studios di Brooklyn, New York e prodotto dallo stesso musicista californiano insieme a Dan Horne, che si è anche occupato del mixing.
PANDA BEAR – “Buoys”
[Domino]
Nell’anno del decimo anniversario di “Merriweather Post Pavillion”, disco degli Animal Collective che Noah Lennox contribuì profondamente ad influenzare, Panda Bear torna con un lavoro a 3 anni di distanza da “Panda Bear Meets The Grim Reaper”.
Gli ultimi tre dischi mi sono sembrati un capitolo, e questo è come se fosse l’inizio di qualcosa di nuovo. ha dichiarato Noah.
Pronti per questa nuova avventura lisergica?
LCD SOUNDSYSTEM – “Electric Lady Sessions”
[Columbia]
Chiuso il tour di “American Dream”, disco che aveva segnato il ritorno degli LCD Soundsystem dopo circa 8 anni di silenzio, James Murphy e compagni si sono rintanati nei mitici New York City studio per registrare in presa diretta vecchi brani (in gran parte dall’ultimo album in studio) con l’aggiunta di alcune cover al fulmicotone (“I Want Your Love” degli Chic, “(We Don’t Need This) Fascist Groove Thang” degli Heaven 17, “Seconds” degli Human League)
XIU XIU – “Girl With Basket Of Fruit”
[La Tempesta]
Ok che a questo giro le inquietudini dei californiani si fanno meno accessibili del solito, d’altronde aperti all’opzione formato famiglia non è che lo siano mai stati, ma questi spartiti intrisi d’incenso trovano la loro consacrazione in alcuni passaggi che hanno del clamoroso. Un esempio su tutti? La conclusiva “Normal Love”, che parte come la più dolce delle ballad accompagnata da un canto sussurrato quasi celestiale, salvo poi svelare dopo pochi minuti un cuore straziante che deflagra in ferraglia viva. Resti lì tra l’estasiato e l’interdetto, ed è a questo che mira la loro musica, quindi ancora una volta missione compiuta!
YAK – “Pursuit Of Momentary Happiness”
[Caroline]
Gli Yak, pur avendo dovuto fare grandi sacrifici, sono riusciti a costruire un album destinato a rimanere, che gli ha portati a trasformarsi, a provare nuovi elementi e idee diverse da quelle del passato: siamo sicuri che questo trio potrà scriversi un buon futuro, se solo sarà capace di trovare la giusta determinazione per vincere anche in futuro.
JOZEF VAN WISSEM & JIM JARMUSCH – “An Attempt to Draw Aside the Veil”
[Sacred Bones]
Il regista e musicista Jim Jarmusch si unisce ancora al suo collaboratore storico, il suonatore di liuto Jozef van Wissem, per un nuovo disco realizzato con il supporto della sodale e ‘oscura’ Sacred Bones:
THE ZEN CIRCUS – “Vivi Si Muore ““ 1999 – 2019”
[Woodworm/La Tempesta]
S’intitola “Vivi Si Muore ““ 1999 – 2019” la raccolta dei Zen Circus che celebra i venti anni di storia del gruppo, in uscita oggi, venerdì 8 febbraio, per Woodworm Label / La Tempesta e la distribuzione di Artist First.
L’album contiene 17 tracce di storia Zen, rimasterizzate per l’occasione, e 2 inediti, il brano “L’amore è una dittatura”, presentato in gara al Festival di Sanremo 2019 e “La Festa”.
HEALTH – “Vol. 4: Slaves Of Fear”
[Lom Vista]
La band noise-rock di Los Angeles si presenta oggi con il quarto LP definito da loro stessi come il più pesante e distruttivo.
Prodotto da Lars Stalfors (St. Vincent, Lil Peep) dalle nostre parti potremo testare la ‘potenza’ di “Vol. 4: Slaves Of Fear” in ben 4 date italiane: giovedì 14 al Circolo Magnolia di Segrate (MI), venerdì 15 al Traffic Live di Roma, sabato 16 al Freakout Club di Bologna e domenica 17 allo Spazio 211 di Torino.