Dare un taglio originale alla recensione risulta difficile quando tutti quanti hanno detto la stessa cosa finora. Quindi lo ripeterà  anche il sottoscritto. I Puerto Muerto suonano musica come se dovessero fare la colonna sonora perfetta del tipico bar di birraioli irlandesi che non aspettano altro che un compagno di bevute che entri dalla porta di legno. Ma poi, riascoltandolo, ci trovi dell’altro. Molto altro.

L’album si apre, infatti, con “Song of the Moon”, ballata folk dai toni vagamente blues e southern rock, come tutto il disco del resto, seguita da quel gran pezzo che è “Tamar”, che poteva essere migliore se dilatato di almeno un minuto e mezzo (alcuni pezzi, come “The Bell Ringer” e “Settle Down Belinda” soffrono invece del problema diametralmente opposto). La title-track apre la via a quegli inserti latini tipici di soundtrack di film di Tarantino e Rodriguez, e il paragone con Nancy Sinatra è d’obbligo. E’ nelle liriche e nelle relative linee vocali che si sente la vera anima di Christa e Tim, con i loro toni scuri, o meglio, oscuri, quasi dark. Lo dice soprattutto l’episodio più sofferto di questo “Drumming For Pistols”, cioè “Little Recourse”, un ottimo lavoro chitarristicamente ma soprattutto per l’apporto vocale che ricrea un’atmosfera decentemente gothic. Interessanti il finale di “Arcadia” coi suoi riff fuzzettoni, la quasi ‘vuota’ ma allo stesso tempo coinvolgentissima ballad country da ubriaconi molesti “Hurting Now” e il super blues “Tanze”, il pezzo più “involving” che troverete su questo lavoro, con dettagli di basso da non trascurare e una ballabilità  sopra la media degli album del genere. E un altro highlight è sicuramente la conclusiva “Goodbye To The End” dove la bella voce di Christa Meyer conferisce la giusta, malinconica, profondità  alla dimensione altamente cantautorale dei quasi quattro minuti di cui si compone.

I Puerto Muerto hanno un non so chè di particolare nel loro songwriting, una specie di anima che pulsa in maniera stranamente luminosa nonostante l’eccentricità  quasi dark che aleggia per tutto il disco, inverosimile se paragonata ai toni blues e danzerecci che a volte lo risollevano dall’oscurità  dei suoi momenti di depressione. E’ come se finalmente ci fosse un disco che ti spara in faccia tutta la tristezza delle tue giornate fatta in musica senza dover passare per schifezze emo o goth-metal. Ci voleva.

  • MySpace
  • BUY HERE
Drumming For Pistols
[ Fire – 2010 ]
Similar Artist: Nina Simone, Nick Cave, The Kills, The White Stripes
Rating:
1. Song of the Moon
2. Tamar
3. Drumming for Pistols
4. The Bell Ringer
5. Arcadia
6. Little Recourse
7. Vermilion Sky
8. Hurting Now
9. Tanze
10. Settle Down Belinda
11. Beautiful Women With Shining Black Hair
12. Seven Souls
13. Goodbye To the End