Esce finalmente anche l’attesissimo omonimo lavoro di Peter Doherty & The Puta Madres ovvero il terzo e nuovo progetto per il frontman di Libertines e Babyshambles che coinvolge direttamente i membri della band presente nel tour di “Eudaimonia” del 2016 assieme in prima battuta al bassista dei Babyshambles Drew McConnell che però lascierà ben presto per unirsi al tour di Liam Gallagher.
Era il 2005 quando il ribelle e dannato “Pete” dopo l’uscita del sophomore omonimo “The Libertines” lascia la band mentre noi tutti piangiamo tra Babyshambles da una parte e Dirty Pretty Things con Carl Barat dall’altra. Dovremmo aspettare fino al 2010 per una riappacificazione con conseguente riunione della band.
Peter infatti non ha più problemi a mantenere in piedi vari progetti, lo dice chiaro e tondo e così nel 2016 nasce anche il progetto che lo vede in veste solista dal titolo meraviglioso “Peter Doherty and The Puta Madres”, un chiaro segnale di ripresa del cantante (anche dalla dipendenza della droga) che ci fa ben sperare e questa volta anche sorridere.
Registrato in un villaggio di pescatori della Normandia con l’ingegnere Dan Cox e prodotto dall’amico e manager di Peter, Jai Stanley, il disco omonimo “Peter Doherty and The Puta Madre” risulta un sensuale ed intrigante lavoro di poesia delicata e riflessiva che parla delle pene dell’amore, della speranza di redenzione e delle dure prove a cui ti sottopone la dipendenza, di qualsiasi forma essa sia.
Sono finiti i tempi rabbiosi di “Fuck Forever”, ora ad accompagnare il cantato troviamo un Violino malinconico e accenni melodici Folk Blues sapientemente suonati grazie all’arguzia della band che accompagna il cantautore inglese : Jack Jones chitarra solista, Katia De Vidas al piano, Miki Beavis al violino, Miggles al basso e Rafa alla batteria.
Il primo singolo presentato ” Who’s Been Having You Over” ci ricorda un po’ le sonorità di Libertines e Babyshambles, con la voce di Doherty che si articola in maniera scomposta e a volte imprecisa sopra ad accordi di organo pulsante dal sapore anni ’70. E se il secondo singolo “Paradise is Under Your Nose” vede alla voce il chitarrista Jack Jones assieme a Doherty (in questo pezzo dolcissimo), il resto dei brani è una continua sorpresa anche se ahimè alcuni non all’altezza dei primi presentati. Degni di nota “Lamentable Ballad Of Gascony Avenue” così bohemien e romanitica mentre Peter canta della vita del Nord di Londra, e “Travelling Tinker”, delicata e malinconica tanto da riuscire a strapparci una lacrima.
Conosciamo bene il carisma di Peter assieme alle sue doti eccezionali di paroliere, già in quel video che lo vedeva in coda ad aspettare per l’uscita dell’album degli Oasis “Be Here Now” che ancora in tempi non sospetti aveva fatto intravedere la genialità di quel giovane ragazzo inglese che parlava di Umberto Eco.
Ecco quando penso a Doherty, rivedo nella mia testa quella scena, e quando ascolto un suo album, rivedo ancora quella scena, perchè per me questo è Peter, quel ragazzo geniale forse instabile, fragile, tormentato in qualche maniera, ma è probabilmente proprio questo il vero prezzo da pagare per la genialità , come quella a tratti presente in questo debutto dei “Peter Doherty and The Puta Madres”.