“The Crucible” è il lavoro più progressive dei Motorpsycho ed è quello su cui, essenzialmente, si basa quest’ultimo tour, con brani quali “Psychotzar”, “Lux Aeterna” e “The Crucible”, in grado di donare grandi emozioni nel pubblico presente al Teatro Partenio di Avellino. Ma il live della band norvegese non è solamente basato sulle sonorità  prog-metal dell’ultimo album in studio, vi sono continue incursioni e cavalcate nelle sfere dello stoner rock e dell’epic metal, della psichedelia e del free jazz

La serata di quasi tre ore passa via velocemente, tra riff oscuri e possenti, passaggi più epici, suadenti e melodici, lunghe divagazioni sperimentali che non sono mai ridondanti o stancanti, ma che riescono ad avvolgere ogni singolo ascoltatore e proiettarlo nello spazio intimo della sua coscienza. Come già  accade con l’ultimo disco, i Motorpsycho riescono a far assaporare agli astanti le atmosfere ed i profumi della Terra di Mezzo, immersa nell’eterna battaglia tra la Luce e l’Oscurità , tra la bellezza dell’Equilibrio e la furente follia del Caos.

La grandezza di questa band è metter a fattor comune le proprie esperienze passate, guardarsi attorno, lasciarsi attraversare da ciò che di bello esiste non solo nel mondo della musica e dare vita ad un sound originale, intenso e mai prevedibile, mescolando alla perfezione tutti gli elementi del Creato: il fuoco rubato agli antichi dei e la spietatezza degli oceani, l’immensità  del cielo e la forza nascosta nel cuore più profondo della terra.

Ascoltare un loro disco ed ancor di più prender parte ad un loro show, è come leggere un libro: il filo della narrazione è sempre ben presente e tracciato con sapienza e sicurezza, i suoni ci trasportano in un mondo fantastico che la band, immagine dopo immagine, sta costruendo attorno a noi. In fondo nella nostra intimità  esistono già  tanti luoghi inesplorati e misteriosi ed i Motorpsycho ci stanno mostrando il sentiero per arrivarci, senza perdersi nei nuvolosi meandri delle nostre più irrazionali ed ataviche paure.

Partecipare all’esibizione non è semplice, è necessario instaurare un rapporto bidirezionale con la band: lasciarsi plasmare dalla loro musica, fare in modo che essa possa risvegliare i nostri sensi addormentati, ma allo stesso tempo concedere tutta la propria attenzione ed il proprio impegno a recepire, senza barriere e pregiudizi mentali, tutto ciò che di straordinario sta avvenendo sul palco.