Quarant’anni di onorata carriera da compiere nel 2020 e quattordici album pubblicati. Questi sono alcuni numeri dei Depeche Mode che hanno superato più o meno indenni gli anni ottanta e novanta per approdare al nuovo millennio, dimostrando una grande capacità di attraversare generi musicali e mode (dettandone alcune). Giusto dedicargli una Top 10.
10 – JUST CAN’T GET ENOUGH
1981, da “Speak & Spell”
I primissimi Depeche Mode, ancora con Vince Clarke in formazione ed è proprio lui a scrivere il brano più famoso dell’esordio “Speak & Spell”.
9 ““ LEAVE IN SILENCE
1982, da “A Broken Frame”
Secondo album, video ufficiale d’epoca diretto da Julien Temple. Ritmi ancora scanzonati, colori fluo, Dave Gahan in camicia da scolaretto
8 ““ EVERYTHING COUNTS
1983, da “Construction Time Again”
Sintetizzatori sincopati, atmosfera notturna e la voce di Dave Gahan s’incupisce in una delle prime canzoni di protesta scritte da Martin Gore
7 – SOMEBODY
1984, da “Some Great Reward “
Piano, voce, Martin Gore al microfono in una struggente ballata
6 – STRIPPED
1986, da “Black Celebration”
I veri Depeche Mode, secondo i Depeche Mode, iniziano con “Black Celebration”. Maturi, sicuri dei propri mezzi, pronti a mostrare un lato sognante e trasgressivo
5 ““ NEVER LET ME DOWN AGAIN
1987, da “Music For The Masses”
Non ha bisogno di presentazioni “Never Let Me Down Again” “… Anton Corbijn dietro la macchina da presa
4 – HOME
1997, da “Ultra”
Bistrattato “Ultra”, amato e odiato in egual misura. Comunque difficile restare indifferenti a una ballata ben fatta come “Home”, l’altra faccia di “Somebody”
3 ““ ENJOY THE SILENCE
1990, da “Violator”
“Enjoy The Silence” o “Personal Jesus”? “Personal Jesus” o “Enjoy The Silence”? Questo è il dilemma. Meritano entrambe il podio.
2- WALKING IN MY SHOES
1993, da “Songs of Faith and Devotion”
Difficile scegliere qualcosa da “Songs Of Faith And Devotion”. Prevale alla fine l’intensità della famosa e acclamata “Walking In My Shoes”
1 ““ PERSONAL JESUS
1990, da “Violator”
Primo posto senza sorprese. Omaggio a un brano storico, uscito come singolo il 29 agosto 1989 (trent’anni e qualche giorno fa)
BONUS TRACK # 1 ““ THE SWEETEST CONDITION
2001, da “Exciter”
Giusto recuperare anche qualcosa dei Depeche Mode del nuovo millennio. Spesso per trovare i brani migliori bisogna andare oltre i singoli acchiappa tutto, verso qualche momento di maledetta dolcezza come “The Sweetest Condition”.
BONUS TRACK # 2 ““ SOFT TOUCH / RAW NERVE
2013, da “Delta Machine”
Un suono più altero, elettronico, tagliente, quasi scostante scaldato dalla voce di Dave Gahan.
BONUS TRACK # 3 ““ FAIL
2017, da “Spirit”
Album incredibilmente ostico, produzione e mixaggio non certo banali, ancora Martin Gore al microfono in un ritorno riveduto e corretto alle radici sintetiche e rumoriste dei Depeche Mode.
Credit foto: Anton Corbijn