Il secondo album è il classico passaggio necessario che ogni band deve attraversare, perchè se da un lato la consacrazione passa di solito proprio per la seconda prova dall’altro può gettare nell’oblio una intera carriera. Certo, non sempre è così e di fatti non lo è stato per i DCFC che in questo secondo lavoro hanno raccolto ciò che di buono era uscito dall’album d’esordio “Something About Airplanes” migliorando il tutto.
Il risultato è “We have the facts and we’re voting yes” il quale sebbene non contiene nessuna canzone di impatto, nessuna hit (peraltro non fu rilasciato nessun singolo a corredo dell’album), si dimostra un gran bel disco. E comunque brani come “For What Reason” oppure come la coppia “Company Calls”/”Company Calls Epilogue” mostrano il tipico sound che diventerà il marchio di fabbrica delle future produzioni dei ragazzi di Bellingham.
La voce eterea e caratterizzante di Ben Gibbard si accompagna alla perfezione con gli arpeggi pressochè perfetti di Chris Walla, soprattutto in “Lowell, MA” anche se la partenza lo-fi di “Title Track” – prima che il brano si apra – probabilmente regala il momento migliore dell’album.
Ogni singola traccia si rivela emozionale e delicata non solo nei citati momenti più tirati ma anche e soprattutto nelle lodevoli melodie uscite dall’estro di un Gibbard ispiratissimo. Il songwriting appare di livello ed è inevitabilmente intriso di una buona dose di malinconia.
Il drumming in “The Employment Pages” è il perfetto esempio di trait d’union fra la soffice vocalità di Gibbard e le bacchettate di Nathan Good (che non finirà le registrazioni perchè abbandonò il gruppo per sposarsi) mentre al centro della track list risplende una “405” che raccoglie le efficaci pennate di Walla e un soffuso tintinnio di tastiere.
Il full-length sembra uscito da una triste giornata d’autunno e, invero, non mancano i classici risvolti introspettivi presenti in “Little Fury Bugs” ovvero nella closing track “Scientist Studies” la quale sorprende per il finale distorto.
I sei minuti di “No Joy in Mudville”, infine, si sviluppano in un climax ovattato che accompagna un morbido e profondo sound.
In tanti, anche lo stesso Gibbard, considerano “We have the facts and we’re voting yes” uno dei migliori album dei DCFC. Di sicuro la strada tracciata con il loro sophomore sarà quella giusta e le loro fatiche pubblicate sino ad oggi non possono che considerarsi delle conferme.
Tracce:
1. Title Track
2. The Employment Pages
3. For What Reason
4. Lowell, MA
5. 405
6. Little Fury Bugs
7. Company Calls
8. Company Calls Epilogue
9. No Joy in Mudville
10. Scientist Studies
Pubblicazione: 21 marzo 2000
Label: Barsuk Records
Durata: 41:52
Dischi: 1
Tracce: 10
Genere: Indie-rock
Produttore: Chris Walla