L’esordio degli inglesi Embrace si collocava in un territorio già  battuto abbondantemente da gruppi quali Oasis e Verve, quindi in piena ambientazione brit-pop, che in realtà  stava subendo a quell’epoca un certo declino.

L’ottimo debutto del 1998, “The Good Will Out”, porta comunque con se l’inevitabile spettro del paragone con i richiamati colleghi, non riuscendo però ad imporsi ancora, nonostante i buonissimi piazzamenti nelle classifiche, nello showbiz che conta.

Con il loro secondo album, “Drawn from memory”, la band dei fratelli McNamara decise di virare su orizzonti più easy-pop, cercando di raggiungere un certo equilibrio e personalità  nel loro sound, mancanza che probabilmente rappresentava il difetto maggiore dell’esordio.

Venta anni fa, quindi, i ragazzi del West Yorkshire hanno inaugurato una nuova stagione mettendo sul piatto un sophomore che si incentra sull’uso più ricercato e ripetuto di tastiere, mentre una mescolanza di sonorità  mostra la raggiunta maturità  della band che, come succede nella maggior parte dei casi, avviene proprio con la pubblicazione del secondo lavoro.

Ed ecco quindi che già  dalle chitarre cariche dell’opener, “The Love It Takes”, ci si rende conto della nuova strada tracciata del gruppo, anche se la voce di Danny rimane sempre con quel consueto mood sofferente e accigliato.

La successiva “You’re Not Alone”, che rimanda ad un refrain in perfetto stile fratelli Gallagher, coinvolge per la soave melodia mentre il sound si fa sempre più allegro con il soul di “Save Me”.

La vera sorpresa sono i sette minuti della title track, che si adagiano su di un piano solo con la voce di Danny in stato di grazia capace di far scorrere brividi lungo la schiena, almeno fino a quando, con “New Adam New Eve” e “Yeah You”, la band non ci regala pillole di hard-rock.

Il disco, come accennato, si dimostra versatile, basti pensare all’approccio funk del singolo “Hooligan”, e viene in risalto il lavoro di fino svolto dalla band di Leeds soprattutto quando si tratta di mettersi alla prova con le classiche ballate di stampo indie-pop, come accade in a “Liars tears” e “I wouldn’t wanna happen to you” ma anche con l’orchestrale closing track “I had a time”.

Insomma, la seconda fatica degli Embrace, seppur non riuscendo a sganciarsi del tutto dall’ombra del brit-pop di casa a Manchester, ha comunque avuto il merito di aver proposto un sound più personale e riconoscibile.

Pubblicazione: 27 marzo 2000
Label: Hut/Virgin/Mobetta
Durata: 48:05
Dischi: 1
Tracce: 11
Genere: Alternative, indie-rock
Produzione: Tristin Norwell, Hugo Nicolson, Richard McNamara, Danny McNamara, Mike Heaton

Tracce:
1. The Love It Takes
2. You’re Not Alone
3. Save Me
4. Drawn from Memory
5. Bunker Song
6. New Adam New Eve
7. Hooligan
8. Yeah You
9. Liars Tears
10. I Wouldn’t Wanna Happen to You
11. I Had a Time