Stiamo seguendo da parecchi mesi il percorso dei Belako: dopo aver rinviato l’uscita, originariamente prevista per maggio, questo weekend il gruppo proveniente dai Paesi Baschi realizza finalmente il suo quarto LP, che sembra averli meritatamente portati a farsi conoscere anche al di fuori dei confini nazionali, grazie anche a una loro canzone, “Maskenfreiheit”, che è apparsa nella colonna sonora di una nota serie di Netflix, “La Casa Di Carta” : il nuovo disco della band post-punk di Mungia tratta di argomenti importanti e recenti come le recenti catastrofi sociali e ambientali e l’ipocrisia della critica fatta dietro la “maschera” dei social network.
L’album si apre con “Tie Me Up”, che diventa immediatamente un piccolo inno indie-rock, pieno di energia, di riff potenti e di ottime melodie.
Eccellente anche la title-track “Plastic Drama”, con il suo piano e quelle belle linee di basso che creano un’atmosfera molto rilassante e dalle influenze “’80s.
Mentre una linea di basso e delle chitarre grintose accompagnano “All Nerve” verso territori post-punk rabbiosi e intensi, “Profile Anxiety”, con il suo piacevole senso melodico, lascia più spazio alla voce della frontwoman Christina Lizarraga per riflettere, sebbene la strumentazione rimanga comunque molto adrenalinica e determinata.
La conclusiva “Truce”, invece, dopo un inizio gentile con il piano e morbidi arpeggio, ci sorprende con la sua energia e la sua potenza, prima di chiudersi con cori morbidi e inaspettati: il tutto ovviamente senza mai perdere nulla sotto il profilo delle belle sensazioni melodiche a cui il gruppo basco ci aveva abituato.
Un disco indie-rock arrabbiato e brillante e dal sapore variegato: con “Plastic Drama” i Belako hanno dimostrato di non avere nulla da invidiare a tanti altri gruppi statunitensi o inglesi. A nostro aviso il futuro puo’ riservare loro parecchie soddisfazioni.