Il grande successo del loro esordio “One Step Beyond”, che abbiamo già celebrato (leggi qui), aveva attirato l’attenzione sul panorama Ska inglese da parte del grande pubblico, che in gran parte lo aveva ignorato o addirittura non lo conosceva, finendo con il dare una spinta a tutto il movimento che vedeva negli Specials, Selecter, The Beat, e Bad Manners band che come i Madness avevano i numeri per raggiungere il grande pubblico.
Un successo inglese ed europeo che non riusciva però a raggiungere il mercato statunitense, storicamente distante da un vero interesse verso il fenomeno ska degli anni ottanta.
I Madness erano chiamati a bissare un successo senza precedenti e l’impresa era oggettivamente ardua, c’era il rischio di diventare uno dei tanti fenomeni passeggeri che si esaurivano o autodistruggevano dopo il primo album, cosa che succedeva con una certa frequenza in quegli anni: erano chiamati a dimostrare di avere idee capaci di affascinare ancora il grande pubblico.
L’album viene anticipato dall’uscita del singolo di apertura “Baggy Trousers”, pubblicato i primi di settembre, e che trova una pronta risposta del pubblico, piazzandosi abbastanza velocemente tra i primi posti della classifica inglese.
Il brano, scritto da McPherson Suggs e Foreman, era una risposta al successo dei Pink Floyd “Another Brick in the Wall”, grande successo planetario e voleva allontanarsi dalla loro visione lievemente paranoica per descrivere una realtà scolastica più spensierata, contraddistinta da baggy trousers, permanenti alla Kevin Keegan e insegnanti non così terribili.
Aiutato dal successo del singolo, l’album, già di per sè molto atteso, esce un paio di settimane dopo, con buone recensioni in Europa ma stroncature negli Stati Uniti, come farà il Rolling Stone che definirà i Madness come una copia malriuscita dei Blues Brothers.
Negli Stati Uniti l’album non sfonderà , raggiungendo solo la posizione nr. 146, ma nel resto del mondo, in particolare in Inghilterra e in Europa, avrà ottimi risultati, riuscendo a certificare che i Madness non erano di passaggio nel panorama musicale mondiale. Il video che promuoverà “Baggy Trousers” sarà un successo, avrà ampia rotazione nei programmi musicali e la scena nella quale il sassofonista Lee Thompson vola in aria per il suo assolo, appeso a una gru, diventerà uno dei momenti iconici della band: l’idea venne ad un concerto dei Genesis, dove Peter Gabriel si sollevava in aria dopo un’esplosione.
Il secondo brano dell’album sarà anche il secondo singolo, “Embarrassment “, affronta il tema del razzismo particolarmente sentito negli anni 80 e a ben vedere non del tutto superato, raccontando quello che era successo alla sorella del sassofonista Lee Thompson, che rimasta incinta da un uomo di colore, venne attaccata da tutta la famiglia nel tentativo di farla abortire.
La ragazza terrà il bambino e ne avrà anche altri, i Madness ne fanno un’ottima canzone con un bel testo che disegna un’epoca purtroppo non del tutto superata:
Our aunt, she don’t wanna know she says
“What will the neighbors think, they’ll think
We don’t, that’s what they’ll think, we don’t”
But I will, ‘cause I know they think I don’t
Our uncle he don’t wanna know he says
“We are a disgrace to the human race”, he says
“How can you show your face
When you’re a disgrace to the human race?”
In questo secondo lavoro troviamo alcune differenze rispetto l’album d’esordio, la scelta di non inserire cover e un piccolo cambio di direzione nel sound che poi ritroveremo più evidente nei loro album successivi, per quanto questo album sia indubbiamente ska, inizia a percepirsi una ricerca pop.
Altro singolo estratto è lo strumentale “The Return of the Los Palmas 7”, che pur non avendo la forza di “One Step Beyond” o di “Night Boat to Cairo”, ebbe un buon successo raggiungendo la top ten inglese.
Con “Absolutely” i Madness finiscono il percorso del primo album, riproponendo il loro ska frenetico divertente e tirato, in un album forse meno brillante del primo, ma che conferma la band e assicura loro quella folta schiera di fan che non li abbandonerà mai.
Madness”“ “Absolutely”
Data di pubblicazione: 26 settembre 1980
Tracce: 14
Lunghezza:39:15
Etichetta: Stiff Records
Produttori: Clive Langer, Alan Winstanley
Tracklist:
1. Baggy Trousers ““ 2:45 (McPherson/Foreman)
2. Embarrassment ““ 3:13 (Thompson/Barson)
3. E.R.N.I.E. ““ 2:45 (McPherson/Foreman)
4. Close Escape ““ 3:29 (Thompson/Foreman)
5. Not Home Today ““ 2:30 (McPherson/Bedford)
6. On the Beat Pete ““ 3:05 (Thompson/Madness)
7. Solid Gone ““ 2:22 (Smyth)
8. Take It or Leave It ““ 3:26 (Thompson/Barson)
9. Shadow of Fear ““ 1:58 (McPherson/Barson)
10. Disappear ““ 2:58 (McPherson/Bedford)
11. Overdone ““ 3:45 (Thompson/Foreman)
12. In the Rain ““ 2:42 (McPherson/Madness)
13. You Said ““ 2:35 (McPherson/Barson)
14. The Return of the Los Palmas 7 ““ 2:01 (Barson/Woodgate/Bedford)