Gli inizi negli Avan Lava, due album con i Beverly (la ricordiamo con Frankie Rose), attualmente nei Public Practice e finalmente ora leader di se stessa: Drew Citron rappresenta un’immagine reale e concreta della scena indie americana, quella che parte da Brooklyn per dirigersi verso chissà quale direzione.
Arriva prima o poi il momento in cui un artista si libera dai limiti imposti dall’essere in una band per poter così esprimere la propria capacità compositiva e creare immagini musicali pienamente personali. Con “Free Now” la Citron si lascia alle spalle ogni paura e ci mette la faccia, scrivendo e producendo le proprie canzoni. La rottura della relazione con Scott Rosenthal, compagno nella vita e nei Beverly, ha dato a Drew l’impulso decisivo per lasciare la città di New York, trasferirsi nella sua terra, la California settentrionale, prendersi il giusto tempo per staccare, riflettere e, come capita a chi ha questo dono, scrivere canzoni.
Nasce in questo periodo il brano che ha dato il titolo all’album -“Free Now”- con Tim Wheeler degli Ash al basso:
“Sono così libera ora che mi muovo lentamente tra le onde
Ne ho abbastanza, non so nemmeno il mio nome
E quando mi chiedono dov’è l’uomo dalle mani carismatiche
Non piango nemmeno“.
Questo canto di gioia e inno alla libertà conquistata sembra non riguardare solo una relazione finita (con l’uomo dalle mani carismatiche) ma riflette anche la libertà di esprimere ciò che hai dentro attraverso la musica.
Troviamo in “Summertime” un’altra dimostrazione di classe: un brano dolce e nostalgico, con la presenza di archi a rendere ancora più palpabile questo bisogno di amore, un amore che non ti dirà addio. L’estate è la stagione del sentimento più nobile e “Summertime” è il buon proposito, “vivendo per le birre sulla spiaggia nel tardo pomeriggio“, per citare una sua dichiarazione .
Ci sono momenti anche più aggressivi, chitarre più nervose. Prendiamo per esempio “Kiss me”, brano interamente suonato con Scott Rosenthal a cui ha partecipato John Agnello (Dinosaur Jr., Sonic Youth, Kurt Vile) alla produzione.
Con questo album Drew sembra voler approfondire e sviluppare la musica e le emozioni che l’hanno accompagnata durante la sua adolescenza, come il suo debole per band come gli Smiths, toccando con delicatezza, senza voler troppo importunare, vari generi della musica alternativa degli anni ’80 e ’90. Anche il country fa capolino nella conclusiva “Love’s The Illusion”. L’album pullula di buone idee e sincere ispirazioni ma senza la presunzione di voler varcare confini lontani a esplorare territori sconosciuti. Modestia e semplicità che fanno di questo disco una fotografia che immortala un momento artistico importante: l’inizio della carriera solista della indie rocker californiana.
Credit Foto: Bolo Melendrez