Se dovessi scegliere un disco in base alla sua copertina, “Safari Disco Club” rientrerebbe facilmente tra le mie grazie. Lo scatto a firma Grègoire Alexandre, nella sua semplicità , fotografa in maniera immediata l’album: colori, tribalismi, gusto retrò. Niente di troppo lontano quindi da quanto lanciato nel 2007 in “Pop Up”, opera prima della francese Julie Budet.
Yelle è oggi una band a tutti gli effetti: alla vocalist si aggiungono infatti il batterista Grand Marnier (Jean-Franà§ois Perrier), già presente in veste di produttore nel primo album, e il tastierista TEPR (Tanguy Destable). Una band che ha lavorato sodo nei 4 anni che la dividono dall’esordio: numerosi tour (tra i quali quello d’apertura per la divetta pop Katy Perry), svariate collaborazioni (Crookers, Robyn) e tanta gavetta, fino a questa nuova pubblicazione. L’atteso secondo disco, accompagnato da due singoli e da un valido doppio video, ritorna sui passi sintetici di scuola Pet Shop Boys, dividendosi in maniera equilibrata tra brani festaioli e ballate electropop, proponendo una buona manciata di singoloni da classifica e un paio di bombe da club. Le liriche della Budet variano dal romanticismo pop all’ironia tagliente, evitando di cadere in clichè da classifica.
“Safari Disco Club” e “Que Veux-Tu” sono due buoni singoli contraddistinti rispettivamente da un retrogusto etnico e da una lunga coda clubbarola il primo e da un electropop sentimentale à la Robyn il secondo. “Comme Un Enfant” ci ricorda i motivi per cui apprezzare Yelle: una rapida base synth, strofe rappate d’impatto e ritornello killer. “Chimie Physique” e “J’ai Bu” tornano con successo sull’accoppiata testo romantico + rimembranze 80s, mentre “C’est Pas Une Vie” tocca sentieri 60s, tra battiti di mani e coretti; “La Musique” e i suoi bassi (finalmente!) segnano con un bel electropop di classe uno dei momenti più alti del disco, così come il climax di “Le Grand Saut”. La simpatica “Unillusion”, tra una base discotecara un po’ kitsch e strofe da numero di cheerleader, e le tastiere epicheggianti di “S’eteint Le Soleil” chiudono in bellezza questo valido ritorno, opportunamente premiato da una scrittura fresca e da anni di gavetta.
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1. Safari Disco Club
2. Que Veux Tu
3. C’est pas une vie
4. Comme un enfant
5. Chimie physique
6. La musique
7. Mon pays
8. J’ai bu
9. Le grand saut
10. Unillusion
11. S’èteint Le Soleil
Ascolta “Safari Disco Club”