Fresca di nomination per il miglior disco britannico dell’anno con “Collapsed In Sunbeams” arriva finalmente in Italia Arlo Parks, che era stata annunciata nella line up del Todays a Torino, lo scorso Agosto, ma per motivi di salute legati al covid, saltò all’ultimo momento.
Cantautrice e poetessa di origini nigeriane, ma nata a Londra, classe 2000, che con un esordio davvero convincente ha bruciato tutte le tappe; capace di regalare emozioni con una scrittura lucida e già matura, mescolando sapientemente una visione rinnovata di un certo neo-soul con un pop d’autore raffinato; senza troppi giri di parole, trattasi semplicemente di belle canzoni che hanno subito lasciato il segno e che faranno molto probabilmente da fondamenta ad una più che pronosticabile carriera in ascesa. Chiaramente la punta dell’iceberg è il suo straordinario timbro di voce: caldo, originale e riconoscibilissimo tra mille.
I fan sono già tanti, lo dimostrano tutti i sold out di questo effettivo primo tour europeo e Milano non è da meno, data esaurita da giorni, non ci sta più neanche uno spillo in un circolo Magnolia tornato alla normalità pre pandemia, non aggiungiamo altro e speriamo in bene.
Artista giovanissima appunto e setlist concisa e pilotata con quasi tutto l’album d’esordio a fare, ragionevolmente, da mambassa, non mancano però gli estratti dai primissimi ep, una “Sophie” autoritaria e una “Super Sad Generations” bellissima in se che chiude là il concerto prima del bis, quanto una sussurrata e acustica “Angel’s song” (forse il mio brano preferito in assoluto tra quelli finora pubblicati) o la stessa “Cola” eseguita per terza.
Quindi in ordine sparpagliato tutti i singoli che hanno marchiato a fuoco questo start up di carriera, da “Hurt” a “Too Good” , passando per “Eugene” o “Caroline” (cantata con il pubblico) e il restante repertorio estrapolato da questo folgorante esordio sulla lunga distanza fino alla chiusura trionfante di “Hope”.
Pensavo sinceramente, in realtà non so per quale motivo, che avrei avuto di fronte un’artista, si brava quanto ispirata, ma magari con alcuni dettagli ancora da perfezionare, invece pensiero maligno assolutamente sfatato, dato che il concerto fila via liscio, una band molto affiatata e lei che s’impone con autorità e con la classe dei veterani, bravissima, sorridente, simpatica e coinvolgente.
Come già detto più volte, la carriera appena incominciata impone un auspicabile ritorno, magari già la prossima estate, se non fosse altro per accontentare i tanti che non sono riusciti ad entrare stasera, per non parlare di tutti coloro che si sono accodati su Dice, iscrivendosi all’ottimo servizio di lista d’attesa che permette di rivendere il proprio biglietto con comodità , dando possibilità ad altri di riacquistarlo.
Concludo l’articolo con una delle frasi più abusate e banali, ma forse in questo caso quanto mai giustificata, dicendo che probabilmente è nata una stella.